Il generale Francesco Paolo Figliuolo, a un anno dall’alluvione in Emilia Romagna, di cui è stato nominato commissario straordinario alla ricostruzione, ha tratto sulle colonne de Il Resto del Carlino un bilancio di quanto realizzato in relazione ai fondi stanziati dal Governo a sostegno della popolazione colpita da una calamità che è stata ai tempi definita senza precedenti.
“Ad oggi sono stati erogati circa 100 milioni di euro a circa 24 mila famiglie col contributo di immediato sostegno, mentre coloro che sono stati costretti a lasciare la propria abitazione per i danni da alluvione ricevono il contributo per l’autonoma sistemazione. Grazie alla ricostruzione stanno rapidamente diminuendo i nuclei familiari che si trovano ancora fuori dalla propria dimora”, ha spiegato. L’esperto è soddisfatto del lavoro fatto in questi mesi, anche se non è ancora terminato. “Sulla base della mia esperienza e considerando la complessità di questa ricostruzione, posso affermare che siamo stati finora veramente veloci ed efficienti”.
Le procedure di rimborso ai privati post alluvione in Emilia Romagna non decollano
A rimanere basso però è stato il numero delle domande di rimborso presentate dai privati per i danni derivanti dall’alluvione in Emilia Romagna. Non è chiaro se il problema sia da ricondurre alla difficoltà nella preparazione oppure nell’utilizzo della piattaforma Sfinge. “Il 19 aprile abbiamo iniziato a rimborsare famiglie e imprese, per le quali ho provveduto a emettere decreti di concessione dei contributi per circa 2,2 milioni di euro e sono già stati versati sui conti correnti dei beneficiari circa 1,1 milioni. Stanno man mano affluendo ulteriori domande che verranno evase rapidamente e ciascun cittadino potrà beneficiare subito di un importo pari al 50% del danno verificato”, ha chiarito il generale Francesco Paolo Figliuolo.
Secondo il commissario straordinario per la ricostruzione dunque non ci sono stati errori. “È chiaro che l’avvio di una procedura amministrativa richiede un minimo di rodaggio, per cittadini, periti e uffici comunali. Il Governo e la struttura commissariale hanno cercato di ridurre al massimo la burocrazia e gli oneri procedurali collegati. È necessario, per il rispetto della legalità, che il danno sia accertato e vi siano i titoli per richiedere il contributo”, ha concluso.