Alma Jodorowsky, una delle giovani attrici più interessanti del cinema francese, è la protagonista della copertina di iO Donna oggi in edicola. Figlia e nipote d’arte – il nonno è il grande regista franco-cileno Alejandro Jodorowsky che lei ammette di conoscere poco – Alma affianca alla sua carriera davanti alla macchina da presa anche quella da modella: “Ho cominciato qualche anno fa, e poi ho avuto la fortuna di cominciare a lavorare presto per Chanel e per Karl Lagerfeld, che mi ha chiesto di partecipare al suo libro The Little Black Jacket. Com’è stato l’incontro con lui? Magnifico, perché io ero ovviamente emozionata ma lui era pieno di attenzioni, educato, gentile con tutti. Si sentiva che voleva che tutti fossero a loro agio, era il suo modo per fare bene le cose, è stato molto incoraggiante“.
ALMA JODOROWSKY: “MAI STATA RIBELLE”
La carriera da attrice di Alma Jodorowsky è iniziata molto presto: “Ho cominciato a 14 anni in un telefilm di Benoit Jacquot, Gaspard le Bandit“, dice. Quando le viene domandato se ha mai pensato di intraprendere un’altra strada, diversa da quella dei suoi genitori Brontis Jodorowsky e Valérie Crouzet, attori di teatro, anche solo per senso di ribellione, la giovane interprete risponde senza esitazioni: “Veramente no, perché non mi è capitato di attraversare una fase di ribellione nei loro confronti. Anche durante l’adolescenza, il periodo critico in cui tutti si aspettavano che avessi le solite crisi, come succede spesso, non ricordo difficoltà tra me e loro. Da bambina mi portavano sul set o a teatro. Ero un po’ sballottata…ma mi piaceva e ho sempre avuto molto rispetto per quello che facevano“. Alma spiega: “Il mestiere di attore è senza dubbio affascinante, ma credo che ci fosse dell’altro. I miei genitori amavano il loro lavoro, e si vedeva. Non è un lavoro per tutti e non tutti hanno la forza, la voglia o la fortuna di inseguire i propri sogni e fare quel che vogliono nella vita. Io ho avuto il loro esempio, ho visto che era possibile, e ho voluto farlo anche io“.
ALMA JODOROWSKY: “MOLESTIE? DICO CHE…”
Di recente Alma Jodorowsky ha recitato in una serie (La vie devant elles) e in un film (Le choc du futur) ambientanti entrambi negli anni Settanta. Una coincidenza? “Può darsi ma non solo, perché gli anni Settanta mi interessano molto, mi affascinano la moda, il design, la fotografia e le luci di quel periodo. E sono di quell’epoca anche i miei film preferiti: Io e Annie di Woody Allen, Chinatown di Roman Polanski, Una moglie di John Cassavetes, Lo specchio di Andrei Tarkovski, o, in generale, i lavori di Eric Rohmer“. Dopo aver elencato i suoi film preferiti, nell’intervista di iODonna la Jodorowsky cita anche due donne che considera dei modelli da seguire per il suo mestiere: “Mi vengono in mente Juliette Binoche e Catherine Deneuve. Sono entrambe attrici che hanno scelto film molto coraggiosi, hanno interpretato ruoli assai differenti e hanno saputo comunque conservare un lato un po’ misterioso“. Rispetto al #MeToo e alla sua versione francese #BalanceTon Porc, la Jodorowsky si schiera: “Sono a favore di una totale libertà di parola da parte delle donne, spero solo che si vada avanti. Le donne devono continuare a battersi e prepararsi al possibile contraccolpo, alla reazione contraria, come è successo in molte parti del mondo. Per esempio con le leggi sull’aborto in alcuni stati americani. Spero che gli uomini ci aiutino, e che si avanzi insieme. Dopodiché capisco anche il pericolo di una caccia alle streghe e di altri eccessi che vanno condannati. Ma è una battaglia giusta. Se ho subito molestie o ricatti? Non particolarmente, ma il problema è più ampio. Le donne vivono ogni giorno sulla loro pelle il rischio di essere infastidite, molestate o addirittura aggredite. Sono livelli di gravità diversi, evidentemente, ma l’essere avvicinata in modo spiacevole è toccato anche a me, come a tutte, e non è giusto“.