Un uomo è precipitato per circa 200 metri sotto gli occhi della sua compagna di scalata: è morto così l’alpinista svizzero di 50 anni, caduto nel canale Ovest della Becca Etresenda, nella Valle del Gran San Bernardo. Jan Muller, abitava a Monthey, nel canton Vallese: secondo quanto ricostruito dal Soccorso alpino della guardia di finanza di Cervinia, il cedimento di un ancoraggio su neve ‘a corpo morto’ ha provocato la caduta dell’uomo. “Due alpinisti (uomo e donna) procedevano in discesa lungo il canale ovest in corda doppia (la progressione in salita e il rientro richiedono tecnica mista alpinistica e scialpinistica) quando uno dei due è precipitato” ha fatto sapere il Soccorso alpino.



La compagna di scalata, una donna di 45 anni, si era appena calata dallo stesso punto e lo stava aspettando legata a un ancoraggio più in basso, come spiega l’Ansa. Proprio in quel momento lo ha visto precipitare ed è dovuta scendere da sola per un tratto per poter dare l’allarme: in quel punto, infatti, non c’era copertura telefonica. L’incidente è avvenuto domenica pomeriggio a circa 2.600-2.700 metri di quota: i due si stavano calando in corda doppia.



Alpinista morto nella Valle del Gran San Bernardo:

La donna, quando ha chiamato i soccorsi, ha spiegato che forse aveva ceduto il loro ancoraggio. Il Soccorso alpino, intervenuto con l’elicottero, ha recuperato la donna illesa: l’alpinista si trovava in una posizione difficile, con un elevato rischio di precipitare. L’uomo è stato trovato in un luogo molto pericoloso a causa della caduta di sassi: il medico giunto con l’elicottero ha potuto solamente constatare il decesso, come spiega La Stampa. La vittima si chiamava Jan Muller, classe 1974, residente a Monthey, nel Canton Vallese.

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