L’Alta Via dei Monti Liguri non è solo un percorso prima ancora storico che naturale grazie al quale si attraversa l’intera regione da Ponente a Levante ma pure una esperienza che, proprio per il fatto di non essere particolarmente impegnativa e alla portata di quasi tutti, rappresenta una valida alternativa alle classiche vacanze. Si sviluppa infatti lungo un tragitto di circa 440 chilometri e che è stato suddiviso in diverse tappe uno dei percorsi più belli fra quelli che la penisola italiana propone: posto fra le montagne e il mare, questo itinerario che corre parallelamente alla stessa geografia della Liguria portando da Ventimiglia alla provincia di La Spezia garantisce non solo scorci mozzafiato per gli amanti del trekking ma rappresenta anche un modo davvero originale per scoprire, seppure in maniera sommaria, una regione che vede le Alpi Liguri abbracciare idealmente il mare. Uno scenario davvero unico nel suo genere dato che questo itinerario è una sorta di “spartiacque” per il versante costiero e lungo il quale, che sia a piedi oppure inforcando la mountain bike, è possibile camminare anche a ritroso nel tempo lungo la storia di quelli che sono dei luoghi di confine.



L’ALTA VIA DEI MONTI LIGURI, LA STORIA E IL PERCORSO

L’Alta Via dei Monti Liguri, conosciuta pure semplicemente come Alta Via, è un percorso escursionistico nato in via ufficiale nel 1983 grazie all’impulso della FIE (Federazione Italia Escursionismo) e del Club Alpino Italiano, venendo tutelato circa dieci anni dopo da una specifica legge e rendendo onore a un percorso che da decenni era conosciuto e battuto di frequente. Come è noto l’Alta Via è divisa in 44 tappe totali, tutte di lunghezza diversa, e in cui la strada è delimitata da una segnaletica di colore rosso-bianco-rosso: partendo dal versante di Ponente a Ventimiglia (in località La Colla) il percorso tocca alcuni dei luoghi più belli della Liguria tra cui il Parco naturale degli omonimi monti, quello dell’Aveto e del Beigua, fino ad arrivare all’ultima tappa di Ceparana, al Valico dei Solini, in provincia di La Spezia e dunque al confine con la Toscana. Nonostante alcuni brevi tratti in cui si sconfina nella strada asfaltata e lo sterrato, e che possono essere percorse in moto o in auto, il resto dell’Alta Via è accessibile a piedi oppure in bicicletta e persino a cavallo. Inoltre l’Alta Via dei Monti Liguri, considerato un “corridoio biologico” per via delle specie protette che ospita nelle arche dei Parchi regionali che tocca, è uno di quei percorsi che rientra nel più vasto progetto chiamato “Sentiero Italia”, oltre 6000 chilometri lungo tutto lo Stivale e che rappresentano il paradiso degli escursionisti.



UN CROCEVIA DI SENTIERI TRA BORGHI, CASTELLI E… SPORT ESTREMI

L’Alta Via dei Monti Liguri non è tuttavia solo un semplice percorso ma può essere considerato, a metà fra la terra e il mare, una sorta di “spina dorsale” o di arteria principale che unisce decine e decine di sentieri che, sospesi sulla costa, portano verso l’entroterra ligure: come accennato si tratta di una escursione praticamente adatta a tutti –pur soddisfacendo anche i patiti dell’avventura– anche per il modo in cui sono state divise le varie tappe e lungo il tragitto si può rivivere il modo in cui mercanti, pastori o semplici viaggiatori si spostavano nei secoli scorsi, facendo godere a tutti i partecipanti di uno scenario naturale mozzafiato e con momenti in cui si riesce a scorgere anche all’orizzonte la Corsica quando il cielo è particolarmente terso da una parte e, invece nella direzione opposta, pure l’imponente massiccio piemontese del Monte Rosa e il Monviso: il percorso ovviamente può essere personalizzato scegliendo anche le tappe che più aggradano e spostandosi da una all’altra grazie ad appositi sentieri e in ogni periodo dell’anno. Lungo i 440 chilometri (in cui quasi mai si scende sotto quota 1000 metri) c’è così tanto da vedere che servirebbe una guida a parte per raccontarlo ma sicuramente tra i luoghi più suggestivi ci sono piccoli borghi, i castelli centenari e le fortificazioni di Ponente, insediamenti rurali ancora oggi vivi, oltre agli alpeggi e ai sentieri della transumanza. Tuttavia per quelli più avventurosi c’è anche la possibilità durante il percorso di fare parapendio in estate oltre a sci di fondo e quello alpino di inverno, senza dimenticare infine le attività di arrampicata sportiva nella zona del massiccio del Beigua.

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