Sam Altman, informatico e tra i co-fondatori e CEO di OpenAI, ha minacciato di disattivare ChatGPT nell’UE a causa del regolamento AI previsto a Bruxelles. “Alcuni dei titoli delle mie affermazioni erano esagerati. Il regolamento AI è ancora vago su punti importanti e non è stato ancora del tutto negoziato. Tuttavia, se alla fine non siamo in grado di rispettare le specifiche tecniche, non violeremo la legge” ha spiega al Der Spiegel. “Vogliamo aiutare le cose ad andare nella giusta direzione e collaborare con l’UE“.
Proprio la scorsa settimana, Altman ha chiesto regole severe per l’IA davanti al Senato degli Stati Uniti: “È fondamentale stabilire i limiti per questa tecnologia in un processo democratico e, come esseri umani, mantenere il controllo. Per inciso, anche noi abbiamo bisogno di chiarezza come azienda e dovremmo quindi essere regolamentati. Stiamo parlando di nuovi potenti strumenti qui. Possono essere usati per fare molto bene. E, sì, possono anche rafforzare le cose negative. Sono certo che alla fine gli aspetti positivi superano di gran lunga quelli negativi. La stragrande maggioranza delle persone utilizzerà l’IA in modo produttivo. Ma ovviamente ci sono sempre persone che abusano della tecnologia e dobbiamo agire contro questo”.
Altman: “Preoccupato dall’intelligenza artificiale”
A preoccupare Sam Altman è la mancanza di normativa ma anche le fake news e la disinformazione. Al Der Spiegel, il CEO di OpenAI spiega: “Ciò che mi preoccupa sono le nuove forme di messaggi di disinformazione molto avvincenti, personalizzati e interattivi, come i deepfake basati sull’intelligenza artificiale. Ciò richiede nuove difese sociali, sulle quali si sta già lavorando. Sarebbero concepibili rilevatori che rintracciano automaticamente le immagini generate artificialmente. Potremmo anche legiferare che le immagini generate dall’intelligenza artificiale debbano essere contrassegnate, ad esempio con filigrane digitali”.
A livello di abuso di intelligenza artificiale e di strumenti come CHATGPT, Altman spiega: “Speravo che dopo la pandemia saremmo stati meglio posizionati contro le minacce biologiche. Non lo vedo al momento. Sono molto preoccupato che gli agenti di guerra biologica possano essere sviluppati utilizzando sistemi di intelligenza artificiale. D’altra parte, grazie all’IA, troveremo anche vaccini migliori. Alla domanda del Der Spiegel: “Tu e altri pionieri dell’IA non state davvero conducendo un esperimento sull’umanità con un finale aperto?”, Altman risponde: “Si potrebbe dire che con l’introduzione di praticamente qualsiasi nuova tecnologia”.