L’ennesima notizia atroce giunge dal Canada e riguarda ancora i bambini indigeni: presso l’ex scuola missionaria di Saint Eugene, ubicata nei pressi di Cranbrook, nella British Columbia, sono state rinvenute altre 182 tombe senza nome, molte delle quali di giovani nativi tra i 7 e i 15 anni d’età, sradicati dalle braccia delle loro famiglie e “rinchiusi” in una scuola residenziale indigena nella terra degli aceri. A svelare le sepolture, totalmente anonime, sono stati i componenti della tribù locale di Lower Kootenay, come riferiscono numerosi media d’Oltreoceano.



In particolare, riportano le principali agenzie di stampa internazionali, è stato usato dagli esperti un radar a penetrazione del suolo per localizzare quelli che si ritiene siano i resti di alunni. Si tratta del terzo, drammatico ritrovamento (nelle due precedenti circostanze erano state trovate rispettivamente 215 e 761 tombe). Intanto, nelle ultime ore, scrive Rai News, due chiese sono andate in fiamme nei territori indigeni e la polizia indaga per rogo doloso. Ad oggi, sono in tutto otto le chiese incendiate, comprese le ultime due in Alberta e in Nuova Scozia.



182 NUOVE TOMBE DI BAMBINI IN CANADA: IL PAPA RICEVERÀ NATIVI LOCALI

Dopo l’annuncio di nuove 182 tombe di bambini indigeni, individuate in Canada nelle ultime ore, Rai News rivela che Papa Francesco ha intenzione di ricevere un gruppo di vescovi della chiesa cattolica canadese e una rappresentanza di nativi del Canada il prossimo dicembre in Vaticano. L’incontro, si legge nel testo, è stato annunciato dalla conferenza episcopale canadese “dopo le ultime rivelazioni sui cimiteri di bambini rinvenuti all’esterno di una serie di scuole cattoliche del paese nordamericano, create con lo scopo di dare istruzione ai piccoli nativi”.



La “Catholic News Agency” scrive che l’udienza avverrà in forma ristretta e la doppia delegazione si recherà dal Pontefice tra il 17 e il 20 dicembre prossimo “per alimentare incontri significativi di dialogo e cura”. In buona sostanza, Bergoglio incontrerà le delegazioni di Inuit, Metis e Prime Nazioni in momenti diversi.