Il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, è intervenuto all’evento “Sanità pubblica e privata: come ripartire”, healthcare talk di Rcs Academy. L’esperto ha asserito che “non ci sono rischi a fare più dosi di vaccino e, per l’eventuale secondo booster, se un giovane dovesse essere vaccinato a ottobre sarebbe passato un anno dal primo richiamo. E, come avviene per l’influenza, si tratterebbe di una vaccinazione normale. Non sappiamo ancora quanto duri la protezione vaccinale, né se ci sarà la decisione di vaccinare persone giovani”.
Secondo Rezza, ci stiamo preparando per l’autunno-inverno, perché ci aspettiamo che SARS-CoV-2 possa comportarsi come un virus stagionale, endemizzandosi. Adesso conta pensare a fronteggiare la stagione in cui l’impatto dell’infezione potrebbe quindi essere maggiore: prima ci sarà l’estate, quando dovrebbe arrivare la più bassa incidenza, a meno che “non intervengano varianti incredibili, nuove, nei confronti delle quali non siamo ancora protetti. Ma è difficile, perché Omicron viaggia talmente velocemente che non dà spazio ad altre varianti”.
GIANNI REZZA: “PER L’AUTUNNO DOVREBBERO ARRIVARE DEI VACCINI ADATTATI ALLE NUOVE VARIANTI”
Nel prosieguo delle sue dichiarazioni, Gianni Rezza ha chiarito che per la campagna vaccinale d’autunno “noi pensiamo che dovrebbero arrivare dei vaccini adattati alle nuove varianti di SARS-CoV-2, perché il processo autorizzativo dovrebbe iniziare in estate. Ma non sappiamo quale sarà il target: probabilmente i gruppi definiti a rischio per la vaccinazione antinfluenzale. Non sappiamo quanto generalizzata possa essere questa campagna con la seconda dose booster, dovremmo deciderlo anche insieme agli altri Paesi europei”.
Attualmente, però, una quantità troppo esigua di immunodepressi ha eseguito la seconda dose di richiamo vaccinale anti-Covid, che “per loro era già prevista“ e rappresenta un primo booster dopo un ciclo vaccinale primario che per questi pazienti è di base composto da 3 dosi: “Ora la quarta dose è stata raccomandata anche alle persone molto anziane e alle persone tra i 60 e i 79 anni che abbiano delle malattie di base gravi”.