Il 9 marzo scorso il film è stato riproposto per l’ennesima volta in prime time da Rete 4 raccogliendo un ascolto medio di 795.000 spettatori con uno share del 4,5%. Direi un successone per il fanalino di coda delle rei Mediaset.
…Altrimenti ci arrabbiamo! uscì nei cinema italiani il 29 marzo 1974 e fu il campione d’incassi nella stagione 1973-74 con sei miliardi di lire, uno sproposito. Bud Spencer e Terence Hill erano orami famosissimi, già saliti alle ribalte con Lo chiamavano Trinità… (1970) e …continuavano a chiamarlo Trinità (1971).
Ero ai tempi uno ragazzetto e questi due film riempirono l’immaginario mio e dei miei amici. L’eroe era per noi il magro e bel Trinità, mentre Bambino era in secondo piano. Man mano che uscirono gli altri loro film anche Bud divenne per noi un mito.
Vi parlo di Carlo Pedersoli in arte Bud Spencer, visto che Mario Girotti è ancora su pezzo. Ebbe una vita avventurosa: nato a Napoli si trasferì con la famiglia in Brasile; tornarono a Roma; diventò campione italiano di nuoto, il primo atleta nostrano a scendere sotto il minuto nei 100 metri stile libero; pallanuotista; due Olimpiadi; comparsate in alcuni film per sbarcare il lunario; si trasferì a lavorare in Venezuela per un anno e mezzo; tornò a Roma e sposò Lucia Amato figlia del produttore cinematografico Peppino Amato; compose canzoni per la RCA; approdò al cinema casualmente; prese il brevetto di aviatore ed elicotterista. E poi altro ancora. Da leggere, se ne volete sapere di più, BUD – Un gigante per papà (Giunti) scritto nel 2020 dalla figlia Cristina. È famoso in tutto il mondo, in Ungheria in una piazza di Budapest hanno installato una sua statua alta due metri e mezzo e a Berlino vi è un museo a lui dedicato.
Passiamo al film, dopo ritorneremo ancora sul personaggio Bud.
…Altrimenti ci arrabbiamo! è un film comico come la maggior parte delle pellicole della coppia. I nostri eroi sono sempre i buoni che combattono il male che gli viene loro addosso, vincendo sempre.
Qui non sono con i loro nomi di battaglia, abbiamo il meccanico Ben (Bud) e il camperista Kid (Terence), nemici su un campo di rallycross dove si aggiudicano ex aequo una dune buggy. Se la devono giocare tra loro, ma arrivano i cattivoni che la bruciano e allora….si arrabbiano!
Il film scorre veloce, abbiamo azioni action e scazzottate.
Rallycross. La pellicola inizia con più di cinque minuti di gara in cui i due si contendono la vittoria. Non vi erano allora webcam e droni, ma il montaggio, veloce e competente, non annoia, perciò nonostante la durata questa scena tiene bene un buon ritmo.
Motociclisti. Il capo dei cattivi manda una schiera di centauri in tuta e casco nero ad affrontare i due che cavalcano anch’essi delle moto (particolare e spiritosa quella di Bud). Inseguimenti, capitomboli con duello finale come in una saga cavalleresca. In generale una grande trovata della durata di quasi otto minuti.
I cattivoni. Sono rappresentati come delle macchiette, in primis il boss e soprattutto lo psicologo che lo supporta che vuol fargli prendere coscienza della sua cattiveria. Il killer dagli occhi di ghiaccio, azzurrissimi come quelli di Terence, alla fine fa una figura barbina, ma viene ridicolizzato nelle sequenze delle prove del coro. Un pò ricorda Il sipario strappato. Così come i primissimi piani dei due nel duello con i motociclisti ci rimandano ai film di Sergio Leone.
Le scazzottate. Queste sono il filo rosso di molti loro film. Non menano come Bruce Lee (i suoi film erano usciti qualche anno prima), perciò né karate o kung fu, ma schiaffoni e pugni. Trovatona il pugno a martello di Bud diventato un’icona. Le location dove si svolgono queste risse di tanti contro due sono delle scelte azzeccate: una palestra contro atleti e boxeur e il salone ristorante con centinaia di palloncini colorati.
Musica. Di fatto c’è una colonna sonora con un’unica canzone, Dune Buggy, che diventerà un tormentone di successo. È di sottofondo alle situazioni action e alle scazzottate descritte e se notate bene molti tagli di montaggio video sono a tempo di musica.
Favoloso è il bo-bobop delle prove del coro, mentre il killer cerca l’appostamento giusto, il serioso Bud emerge con il suo assolo. Genialità, che pare, l’abbia improvvisata lui al momento.
Comicità. Le battute sono poche e ponderate, si gioca molto sulla gestualità dei nostri, sui loro sguardi, atteggiamenti. Una comicità di fatto tutta tonda. Anche le scazzottate perciò lo sono.
Altre poche righe su Carlo Pedersoli per concludere. Come scrive sua figlia nel libro, Bud si era sempre considerato un dilettante in tutto quello che aveva fatto e diceva “sentirsi dilettanti ci rende consapevoli dei nostri limiti”. E a un giovane non darebbe consigli, ma “suggerirei sempre di seguire il suo cuore e la sua passione senza fermarsi… gli ostacoli non sono nemici, contribuiscono a definire il nostro percorso”.
Vi lascio al film, semplice e bello, da far gustare anche ai bambini, mi ricordo che i miei figli piccoli a tavola ripetevano le battute di Bud e Terence.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.
SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI