Si chiamano glamping, una via di mezzo tra il classico campeggio e un resort di lusso. Sono l’ultima frontiera del turismo (quasi) open air, con un migliore contatto con la natura e il territorio circostante. In Italia la piattaforma specializzata Trivago ne individua sette: uno a pochi chilometri da Venezia (il Canonici di San Marco, a Mirano, molto più hotel che campeggio); uno in Emilia Romagna (il Villaggio La Pescaccia, a San Clemente); quattro in Toscana (Vedetta Lodges, a Scarlino), uno a Castiglione della Pescaia (Camping Maremma Sans Souci), uno a Bibbona (Le Capanne), uno a Civitella Paganico (Glamping Il Sole); e uno in Puglia, a Gallipoli (Torre Sabea).



I magnifici sette sono però solo la formula uno di una scuderia che vanta una serie di altri motori potenti, riconosciuti in tutta Europa, a prova dell’enorme crescita di un settore assolutamente tonico, che si è ritrovato interprete delle nuove tendenze, dalla sicurezza offerta da una promiscuità diradata, in spazi ampi, alla libertà di movimento, a un maggiore contatto e rispetto per l’ambiente.



In Italia i campeggi sono circa 1.300, per un valore che supera i 5 miliardi di euro, con una crescita che s’aggira sui 2,5 punti percentuali annui, in aumento post-pandemia. Solo per fare un esempio: l’anno scorso le strutture open air sul Lago di Garda (mèta molto amata dai turisti nordeuropei) hanno alimentato (direttamente e con l’indotto) un giro d’affari di un miliardo di euro, con più di 10 milioni di presenze. Si tratta di un segmento della frastagliata industria del turismo che sta ottenendo risultati invidiabili.

Pochi giorni fa, a Stoccarda, l’International Club Camping di Jesolo è stato premiato alla “Adac Superplatz 2024” quale migliore struttura europea. Adac è l’equivalente dell’Aci, l’automobil club tedesco, con 21 milioni di soci, organismo che ogni anno pubblica l’Adac Campingführer, ossia la seguitissima guida dei campeggi. Anno dopo anno i suoi 44 anonimi ispettori visitano e valutano circa 6.000 strutture, quelle ritenute più rappresentative tra le 25.000 presenti. I campeggi con punteggio maggiore di 4,5 (su un massimo di 5) hanno ottenuto le 5 stelle Adac e la denominazione “Super Platz”, ovvero Super Campeggio”. Tra i 25.000 campeggi europei, 192 possono fregiarsi del titolo; in Italia sono 38 con la costa veneta maggiormente rappresentata.



Il premiatissimo International ha diversi punti di forza, dalla posizione al centro di Jesolo Lido, frontemare, ai numerosi servizi gratuiti, alle 73 nuove unità abitative, ben diverse dalle solite case mobili. Su 110.000 metri quadrati di estensione, sono delineate 368 piazzole, 131 case mobili “tradizionali”, colonnine di ricarica per le auto elettriche. È stato il primo campeggio a realizzare emissioni zero di CO2. Si tratta di un (raro) bell’esempio di sinergia pubblico/privato: il campeggio è comunale (per il 51%), gestito dalla partecipata Jesolo Turismo Spa, e al 49% delle associazioni di categoria.

Ma quello di Jesolo non è un caso isolato. Al PiNCAMP Gara 2024 della Fiera del turismo di Stoccarda sono andati all’Italia anche altri dieci riconoscimenti. Le strutture premiate sono il Camping Village Garden Paradiso, il Sant’Angelo Village, il Camping Europa Village, l’Union Lido Vacanze, il Camping Village Cavallino, il Camping Enzo Stella Maris, il Camping Ca’ Pasquali Village, il Camping Village Mediterraneo, il Camping Village Dei Fiori e il Camping Marina. Una geografia camperistica che premia senz’altro il nordest veneto, che di questi premi vanta l’assoluta titolarietà, a riprova che l’alto Adriatico è davvero il mare di tedeschi, belgi, olandesi e via dicendo.

Secondo un recente studio Enit-Human Company-Piepoli, nel 2023 la vacanza outdoor è stata scelta da oltre un italiano su cinque (22%), in crescita rispetto allo scorso anno. Il campeggio da un italiano su quattro, con il 9% degli intervistati che reputa “ottimale” questa modalità di vacanza. Anche a livello di spesa, è stato maggiore l’investimento nell’outdoor: se la spesa media dei vacanzieri è stata di 1.575 euro, per la vacanza all’aria aperta si è speso il 22% in più, arrivando a 1.918 euro. La ricerca conferma luglio e agosto quali mesi preferiti, scelti dal 38% e dal 49% degli intervistati.

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