Alvaro Vitali, ospite di UnoMattina, è partito dagli esordi con Federico Fellini alla regia: “Io facevo l’elettricista. Non lo conoscevo questo grande regista. Me ne ha parlato il capogruppo chiedendomi se volessi conoscerlo. Di sabato che non lavoravo, andai a fare i provini a Cinecittà, rimasi dalle 7 della mattina alle 7 di sera ad aspettare. C’era gente che entrava e usciva di ogni tipo. Alla fine eravamo rimasti io e un altro ragazzetto. Così Federico ci chiama in coppia. Non c’era nessuno, solo una scala con un faro sopra. Uno chiese chi sapesse fare il verso del merlo e io iniziai a fischiare. E Fellini si mise a ridere. Si mise a ridere come un pazzo quando mi chiese se avessi capito un suo film e io gli dissi “Non c’ho capito un ca*zo””.
L’attore comico racconta poi: “Amarcord è stato il film più lungo. Gli dissi che non potevo più lavorare per lui perché il mio titolare da elettricista mi disse che aveva bisogno di uno a tempo pieno. Federico mi disse che voleva andarci a parlare lui. Mi chiede quanto guardavano: con Federico prendevo 30 mila lire al giorno. Allora mi disse di andare lì con lui tutti i giorni, anche quando non gli servivo: sono stato lì 7 mesi. Io parlavo romanaccio e lui si divertiva”.
Alvaro Vitali: “Con mia moglie Stefania siamo legatissimi”
Per Alvaro Vitali, anche un ricordo l’infanzia: “Io ho vissuto con nonna Elena dall’età di 7 anni. La mattina andava a fare le pulizie per mandarmi a scuola. Quando ho cominciato a guadagnare l’ho fatta rimanere a casa e mano mano ho messo i soldi da parte. Sono andato a fare Rugantino al Sistina e ho cominciato a prendere un po’ di soldini e ho preso una casa per me, nonna e zia”.
Da qualche anno, Alvaro Vitali è stato relegato ai margini dal mondo dello spettacolo: “Ho vissuto un momento bruttissimo in cui non mi chiamavano più. Lì mi sono buttato giù ma il pubblico comunque mi amava, mi chiamavano per foto e autografi. Mi hanno detto che stava cambiando il cinema, la situazione comica. Ormai andavano questi altri film di una Roma violenta, la gente voleva più questo genere. Il comico veniva messo un po’ da parte ma mi è sembrata una cosa non giusta. In qualsiasi parte vado del mondo mi conoscono”. Per questo, “Pierino lo amo e lo odio. Lo amo perché mi ha fatto conoscere al mondo ma per i produttori lo odio. Ormai ho questa etichetta”. Nonostante il lavoro non vada benissimo, al suo fianco c’è sempre la moglie Stefania Corona: “Siamo legatissimi. Lei mi ha spronato e mi ha fatto uscire in un momento difficile”, racconta.