Dopo che ieri sono stati desecretati i primi 5 verbali del Comitato Tecnico Scientifico sulla gestione dell’emergenza Covid-19 nelle fasi acute dei primi mesi di alta tensione in Italia, saltava all’occhio la mancanza importante delle riunioni decisive dove si sarebbe parlato di Alzano e Nembro, i due comuni della Bergamasca dove da tempo è in corso un’indagine della Procura per capire se e a chi dovesse spettare l’istituzione della zona rossa per evitare l’ecatombe di morti e contagiati avvenuti tra la fine febbraio e l’inizio marzo scorso. Ecco però che la svolta arriva stamattina quanto l’Eco di Bergamo pubblica ampi stralci di un altro verbale del Cts del 3 marzo 2020 dove si legge chiaramente il consiglio-parere del Comitato a Governo di chiudere già in quel giorno le aree della Bergamasca colpite dal coronavirus. «Il Comitato propone di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei comuni della zona rossa anche in questi due comuni, al fine di limitare la diffusione dell’infezione nelle aree contigue», si legge nel verbale pubblicato dall’Eco di Bergamo (qui il testo dello stralcio decisivo, ndr). L’invito era rivolto a Conte e al CdM, dopo che la crescita impetuosa dei contagi ad Alzano e Nembro era stata comunicata dalla Regione Lombardia all’Istituto Superiore della Sanità.



IL NUOVO VERBALE CHE “DISCOLPA” LA LOMBARDIA

L’invito del Cts è rimasto inascoltato e dopo che anche il 7 marzo successivo nei verbali del Comitato spunta la proposta di dividere in due zone l’Italia (rossa per Lombardia e alcune province di Emilia, Piemonte e Veneto, no lockdown per tutto il resto del Paese) arriva poi solo il 9 marzo la decisione del Governo Conte di porre l’intera Italia sotto lockdown dando inizio ufficiale alla dura fase 1 della pandemia Covid-19. Come riportano le cronache di quei giorni convulsi, il 5 marzo in provincia di Bergamo arrivarono 250 tra poliziotti, carabinieri e uomini della Guardia di Finanza per blindare Alzano e Nembro ma l’ordine finale non arrivò mai: se così fosse confermato effettivamente la Regione Lombardia, a lungo accusata di non aver imposto la zona rossa per i due Comuni bergamaschi (ma “discolpata” dallo stesso pm inquisitore che ha ribadito come la scelta del genere dovesse essere presa dal Governo e non dal territorio locale), sarebbe del tutto priva di colpe nel merito della vicenda. Intervistato sul tema mesi fa dal Fatto Quotidiano, il Premier Conte sulla zona rossa di Alzano e Nembro rispose così: «La sera del 3 marzo il Comitato tecnico scientifico propone per la prima volta la possibilità di una nuova zona rossa per i comuni di Alzano Lombardo e Nembro. […] Chiedo così agli esperti di formulare un parere più articolato: mi arriva la sera del 5 marzo e conferma l’opportunità di una cintura rossa per Alzano e Nembro. Il 6 marzo, con la Protezione civile, decidiamo di imporre la zona rossa a tutta la Lombardia. Il 7 marzo arriva il decreto».

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