Alzheimer, grande successo per i test condotti su pazienti dello spray ormonale a base di insulina che aiuta contro la perdita di memoria tipica del progresso neurodegenerativo. Diversi studi avevano già dimostrato l’efficacia di questa combinazione, che agisce al meglio nelle prime fasi della malattia, ora, soprattutto per quanto riguarda il farmaco Donanemab, nuove ricerche si stanno concentrando sugli effetti benefici del preparato che colpisce le placche di accumulo proteico nel cervello, aumentando la capacità cognitiva.



L’insulina spray è già approvata come farmaco per i diabetici, per quanto riguarda la sperimentazione per l’Alzheimer, i risultati su 1000 persone trattate dall’Università di Toronto in Canada, sono stati sorprendenti, e hanno mostrato che i pazienti che assumevano lo spray quotidianamente per almeno 4 mesi, sono riusciti a ricordare molte più cose, come ad esempio elenchi di oggetti e liste di nomi, rispetto a quelli ai quali non era stato somministrato il trattamento.



Spray nasale all’insulina combatte la perdita di memoria causata dalla malattia di Alzheimer

L’utilizzo di uno spray nasale a base di insulina può aiutare contro la perdita di memoria. Dallo studio effettuato inizialmente nel 2016, e poi pubblicato due anni dopo, erano già stati apprezzati i risultati sui pazienti affetti da Alzheimer nella fase iniziale del processo neuodegenerativo. Ora come sostiene il dottor Richard Oakley, direttore associato nel settore ricerca e innovazione dell’Alzheimer’s Society, e intervistato dal Daily MailQuesta ricerca ha dimostrato che lo spray nasale di insulina ha portato a un piccolo aumento della memoria e delle capacità di pensiero. Ma abbiamo ancora bisogno di ulteriori ricerche, sotto forma di un ampio studio clinico su larga scala, per dimostrare se è se è sicuramente efficace per le persone con malattia di Alzheimer“.



Nello specifico dai risultati pubblicati è emerso che i pazienti trattati con lo spray hanno superato ottimamente il test di routine su come la malattia stesse agendo sul cervello, ricordavano infatti più degli altri il nome di oggetti di uso quotidiano, la data, l’anno,il giorno della settimana e la stagione, così come altri compiti che devono essere svolti nell’ambito dello screening di assessment della malattia.