“E anche Amadeus se ne va“, canterebbe la curva della sua amata Inter. Conseguenze durissime per gli ascolti (e gli introiti pubblicitari) della vecchia mamma Rai. Senza contare che da qui a qualche settimana è più che probabile che l’amico Fiorello lo raggiunga sotto il tetto della Nove.

Dietro la Nove ci sono i soldi della Warner Bros. Discovery è un colosso americano da 11 miliardi di dollari di fatturato, presente in 140 Paesi, con oltre 240 milioni di spettatori e 9.000 dipendenti. Non stiamo quindi parlando di una semplice tv privata. Forse qualcuno ricorderà che AD della Discovery era tale Marinella Soldi, attuale Presidente della Rai, ora in uscita. Della non esaltante esperienza della Soldi si ricorda il sodalizio con Renzi. Draghi, su proposta di Colao, la nominò Presidente Rai con Fuortes. La Soldi non volle la carica di AD solo perché avrebbe dovuto lasciare la Fondazione Vodafone, a cui teneva molto. In realtà, era stata invitata a lasciare Discovery, che stava affondando.



A quel punto la Warner aveva affidato il canale italiano ad Alessandro Araimo, proveniente da Mediaset e Ceo per l’Europa del Sud, con l’impegno a investire ancora, ma per un’ultima volta. Araimo, coi soldi in tasca, abbandona la strategia del canale di élite e investe sulla tv generalista. Prima Crozza, poi Fazio, ora, puntando molto in alto e sapendo che Ama era pronto per una sfida vera, soffia alla Rai il suo numero 1.



Da chi la Nove ha saputo del ripensamento di Amadeus? Il punto è che i dirigenti Rai hanno fatto di tutto per far andare via l’uomo che aveva trasformato Sanremo (e non solo) nell’evento più importante dell’anno. L’arroganza di questa banda di incapaci – che pensa alla Rai come al nuovo Minculpop – non ha limiti.

Amadeus quando ha accettato di dirigere il Festival aveva condiviso di essere parte di un progetto più grande, cioè trasformare RaiUno in una nuova TV 4.0, dove Sanremo era solo l’episodio principale. Se si fosse dato spazio alla sua creatività e competenza non se ne sarebbe mai andato. Non solo aveva ricevuto in dono l’occasione della sua vita, ma soprattutto gli era stato garantito libertà per realizzare un progetto di respiro.



Amadeus ha visto nell’ultimo anno cambiare le condizioni di partenza, ha pensato di poter essere preda di una banda famelica pronta a fare pressioni di ogni tipo. Non è questione di soldi, quindi, anche se ha guadagnato meno di Carlo Conti o Antonella Clerici. Senza contare che l’ultima trovata di giustificare  il tutto con l’argomento inesistente della richiesta di un programma per la moglie lo ha mandato su tutte le furie.

È fallito sul nascere il tentativo di spiegare la vicenda facendo credere che Amadeus se ne fosse andato perché respinto dalla “schiena dritta” di Rossi&Sergio che hanno fatto muro alle sue “assurde pretese”. Peccato che ora sta per arrivare sulle loro teste la nuova tegola. Fiorello è già lì dove andrà Amadeus.  I due sono una diabolica coppia, abituati ad agire in grande sintonia.

Amadeus se ne va perché ama il suo lavoro, ci crede, ci mette dentro il cuore e l’anima e lo fa con onestà e portando a casa sempre ottimi risultati. E gli americani della Warner, che sanno che questo è il vero nocciolo del business dello spettacolo, gli hanno offerto quello che chiunque avrebbe dovuto dargli: carta bianca.

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