Con una mossa inaspettata (ma forse neanche così tanto) ieri la Corte penale internazionale dell’Aja ha emesso un mandato di arresto per il premier di Israele Benjamin Netanyahu, per il ministro della Difesa Yoav Gallant e anche per i tre vertici di Hamas – ovvero Yahya Sinwar, Mohammed Deif e Ismail Haniyeh – tutti accusati a vario titolo di aver commesso dei crimini di guerra durante il conflitto scoppiato lo scorso 7 ottobre. Per giungere alla difficile conclusione (ovviamente criticata da Israele e terroristi palestinesi) la corte dell’Aja si è avvalsa della consulenza di un team britannico di legali di fama internazionale, che all’unanimità hanno confermato il mandato di arresto per Netanyahu e compari, tra i quali figura anche la famosa Amal Clooney.



Come fa facilmente intuire il cognome, si tratta della moglie del famosissimo attore hollywoodiano George Clooney, che a differenza del marito negli anni si è sempre dedicata alla carriera legale, difendendo personaggi del calibro di Julian Assange, dell’ex premier ucraina Yulia Tymoshenko, ma anche dell’attivista irachena Nadia Murad e della giornalista Maria Ressa. Assieme ad Amal Clooney non è passata inosservata la presenza del 94enne italo americano (ebreo sopravvissuto ai campi di concentramento e israeliano di adozione) Theodor Meron, concorde all’unanimità con i suoi esimi colleghi sull’arresto di Netanyahu, Gallant, Sinwar, Deif e Haniyeh.



Il team di Amal Clooney: “Prove concrete per giustificare l’arresto di Netanyahu”

Ed è proprio il team di legali in cui figura anche Amal Clooney a spiegare – sulle pagine del Financial Times – che con i mandati di arresto che colpiranno Netanyahu, Gallant e i vari leader di Hamas, il procuratore Khan “ha fatto uno storico passo per assicurare giustizia alle vittime in Israele e Palestina” dopo mesi in cui “abbiamo revisionato tutte le accuse, attraverso testimoni, pareri di esperti, video e fotografie”. Gli esperti lodano il “lavoro rigoroso, basato sulla legge e sui fatti” del procuratore, confermando che sussistono le basi per disporre l’arresto di Netanyahu e compagnia.



“Abbiamo elementi a sufficienza per credere che i tre leader di Hamas”, spiega ancora il team di Amal Clooney, “abbiano commesso crimini contro l’umanità e crimini di guerra uccidendo centinaia di civili, prendendo in ostaggio almeno 245 persone e commettendo reati sessuali”; mentre per quanto riguarda l’arresto di Netanyahu e Gallant il motivo sarebbe legato al fatto che avrebbero “utilizzato la fame come arma“, oltre ad aver “perseguitato e ucciso i civili palestinesi con attacchi diretti”.