Amalia Ercoli Finzi, prima donna laureata in ingegneria aeronautica in Italia con 110 lode, è stata ospite stamane negli studi del programma di Rai Uno, Uno Mattina. “Eravamo 5 ragazze su 650 maschi – ricorda il periodo al Politecnico di Milano – era l’ambiente considerato l’ultima roccaforte degli uomini. Non è stato facile, io ho messo assieme alle attività professionali anche un’attività importante di famiglia, ma le due cose assieme si possono fare”. E ancora: “C’è un segreto per arrivare a questo, bisogna dare importanza alle cose essenziali, togliamo il superfluo che non serve a niente se non a perdere tempo. Poi bisogna delegare e non è facile perchè bisogna scegliere la persona giusta ma quando si riesce… e infine serve l’amore sia per la professione che per la famiglia, serve la passione, volersi bene, solo un lavoro che appassiona diventa la gioia della propria vittima”. Sulle donne Amala Ercoli Finzi ha spiegato: “Siamo state vittime per decenni e secoli dei pregiudizi che dicono che le donne non sono portate per le materie scientifiche, non abbiamo talento, carattere e tempo, sui primi due non si può discutere, e inoltre abbiamo anche il tempo”.



Sul suo libro scritto con Elvina Finzi, la sua unica figlia: “E’ il filo rosso che lega madre e figlia, ed è una cosa meravigliosa è un passare il testimone alla generazione successiva. Questo libro – ha proseguito – è una specie di cassetta degli attrezzi che diamo alle ragazze, se si vuole arrivare bisogna avere fiducia in se stesse, le donne hanno un problema di insicurezza. Serve anche preparazione e poi puntare in alto, non fermarsi a ‘Non posso fare di più’, la meta deve essere alta, non è detta che si arrivi sempre ma questo deve essere l’obiettivo”.



AMALIA ERCOLI FINZI: “NELLA GUERRA NON CI SONO MAI VINCITORI”

Amalia Ercoli Finzi ha parlato anche della guerra, lei che l’ha vissuta in prima persona: “Ho un ricordo tragico della guerra, non ci sono vincitori, ero bimba e ricordo queste discese nei rifugi, che poi erano le cantine di casa, era la morte del topo, una situazione di terrore immotivato, noi bimbi non capivamo perchè c’era questa terribile paura, terrificante. la guerra ha sempre una valenza universale anche quelle che sentiamo come guerre lontane, ma se nella guerra si potesse tenere conto del parere delle donne sono convinta che le cose sarebbero diverse, per le donne la guerra è la morte dei figli, delle case, delle nostre terre, dei nostri possedimenti, come è possibile amare qualcosa che distrugge tutto? Se nei tavoli dove si prendono decisioni invece di tutti quegli uomini vestiti di nero ci fossero più donne io son convinta che si arriverebbe a soluzioni meno dure”.



Sulle comete, la sua grande passione: “Le comete sono rimaste e hanno conservato le caratteristiche che aveva il sistema solare alle origini, quando noi le studiamo vediamo il sistema solare bimbo, quando è nato”. E ancora: “Io la passione l’ho sempre avuta per le stelle, fin da bimba, ho collezionato tanti di quei raffreddori perchè le stelle si vedono di notte e di inverno, io mi divertivo a collegare le stelle con una linea immaginaria mi sembrava di saltare da una stella all’altra, fin dove? Oltre le stelle più lontane, la fantasia e la curiosità umana non ha limiti, possiamo andare dove vogliamo”.