Amanda Knox è diventata mamma: a distanza di alcuni mesi dal parto, la trentaquattrenne ha deciso di comunicare al mondo intero la nascita della figlia, la piccola Eureka Muse Knox-Robinson. Fino ad oggi non era trapelato nulla circa l’esito favorevole della gravidanza, tanto che a darne notizia, alla fine, è stata la stessa Knox nell’ambito di un’intervista rilasciata al quotidiano a stelle e strisce “New York Times”. Immediatamente, l’annuncio ha fatto il giro del mondo e ha raggiunto anche il nostro Paese.
In particolare, la chiacchierata intavolata da Knox con i colleghi della testata giornalistica della Grande Mela non è avvenuta in un periodo casuale; ricorre, infatti, il decennale dell’assoluzione di Amanda per il delitto di Meredith Kercher, caso che scosse l’Italia intera. Una vicenda di cronaca che regalò alla ragazza una popolarità per nulla voluta e ricercata, tanto che questo è il motivo principale per cui ha deciso, insieme al marito, di tenere celata agli occhi del gossip la venuta alla luce della primogenita Eureka Muse, in quanto aveva il timore che i paparazzi cominciassero a darle la caccia.
AMANDA KNOX È MAMMA: “A MIO MARITO CHRISTOPHER DICO CHE…”
Amanda Knox attualmente risiede negli Stati Uniti d’America, nelle vicinanze della città di Seattle, insieme alla sua dolce metà, Christopher Robinson. Durante la chiacchierata con il “Times”, la ragazza ha reso altresì noto che, in questa fase della sua esistenza, sta passando al setaccio alcuni progetti che potrebbero consentirle di aumentare le entrate e, tra questi, spicca un documentario imperniato interamente sul rapporto tra lei e il pubblico ministero Giuliano Mignini, che è andato in pensione.
Giova ricordare, infatti, che durante il viaggio in Italia nel 2019, Knox aveva mandato una lettera, scritta in italiano, al pm, domandandogli formalmente se volesse avviare un dialogo con lei e Mignini non si era mostrato restio dinnanzi a tale prospettiva. Però, ha concluso Amanda, “continuo a dire a Chris che vorrei andare a vivere in un posto dove non debba essere obbligata a rivivere continuamente la peggiore esperienza della mia vita per poter pagare il mutuo”.