Tra gli otto omicidi che hanno scosso l’opinione pubblica, e che vengono ripercorsi da “Crimini italiani” sul Nove oggi, sabato 20 luglio 2024, c’è quello di Meredith Kercher, che fu trovata morta nel 2007 nella casa di Perugia dove viveva con altri studenti. L’unico condannato per l’omicidio è Rudy Guede, la cui pena definitiva è stata di 16 anni di carcere per omicidio in concorso con ignoti. Invece, Raffaele Sollecito e Amanda Knox sono stati assolti in appello, decisione poi confermata dalla Cassazione dopo altri passaggi giudiziari.
Il personaggio in particolare dell’americana, in particolare il fatto che sia stata ingiustamente condannata per l’omicidio della coinquilina e che abbia condotto una battaglia di 16 anni per provare a riabilitare il suo nome, ha ispirato la serie “Amanda: A Coming of Age Horror Story“, che sarà girata in Ungheria, Vancouver e in Italia, che vede la stessa Amanda Knox nel team di produzione, oltre a Monica Lewinsky. Invece, Raffaele Sollecito ha parlato recentemente di quello che definisce “processo mediatico” in un convegno organizzato a Mola di Bari, spiegando che molte difficoltà, anche a livello relazionale, non sono state ancora superate, quindi ritiene che il danno sia permanente per lui. «Non tutti pensano che io sia innocente, e possono avere paura», le sue parole riportate da pugliapress. Quindi, Raffaele Sollecito sente di dover ripartire da zero costantemente, di dover sempre dimostrare chi è, anche se è stato assolto.
LE ULTIME APPARIZIONI DI RAFFAELE SOLLECITO E AMANDA KNOX
«La mia vita è finita in un tritacarne», ha lamentato Raffaele Sollecito, secondo cui bisogna evitare i processi mediatici per evitare che venga uccisa la dignità delle persone innocenti. Ad esempio, lui si definisce un «ragazzo di buona famiglia» che si è ritrovato suo malgrado «etichettato come “mostro”», anche se ciò non corrisponde alla realtà. Ma Sollecito contesta anche che gli sia stato negato il risarcimento per ingiusta detenzione e per gli errori commessi durante le indagini per l’omicidio di Meredith Kercher, ricordando che è una delle vittime della spettacolarizzazione del processo e di aver provato ulteriore sofferenza per il «giudizio parallelo» dei media, elementi per i quali il rimedio compensatorio è ancor più giusto.
Non sono finiti, invece, per Amanda Knox i problemi giudiziari, visto che recentemente è stata condannata dalla Corte d’Appello di Firenze a 3 anni di carcere e 5 di interdizione dai pubblici uffici per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, che aveva indicato agli inquirenti come il presunto autore dell’omicidio di Meredith Kercher e che per questo ha trascorso 14 giorni di carcere prima di essere scagionato definitivamente.
LA BATTAGLIA GIUDIZIARIA DI AMANDA KNOX E RAFFAELE SOLLECITO
Amanda Knox e Raffaele Sollecito, che erano fidanzati quando avvenne l’omicidio di Meredith Kercher, furono considerati concorrenti nel delitto di Perugia e per questo condannati all’ergastolo in primo grado, ma poi furono assolti e scarcerati in appello per non aver commesso il fatto: si rivelarono decisive le perizie che escludevano che vi fosse certezza riguardo la presenza dei due sulla scena del crimine. Ma la Cassazione, accogliendo il ricorso della procura generale di Perugia, annullò la sentenza di assoluzione, rinviando gli atti alla Corte d’Appello di Firenze, che sancì di nuovo la colpevolezza degli imputati, condannando Amanda Knox a 28 anni e 6 mesi di carcere e Raffaele Sollecito a 25 anni di carcere. La Cassazione annullò nuovamente, senza rinvio, le condanne dei due, assolvendoli per la mancanza di prove certe e i molteplici errori nelle indagini sull’omicidio di Meredith Kercher.