L’incontro tra Amanda Knox e il pm che la fece condannare per l’omicidio di Meredith Kercher è diventato un libro, “Free“, con rivelazioni inedite sul caso. La data da segnare sul calendario per chi è interessato a scoprirle è il 25 marzo 2025. Ad annunciare l’uscita del nuovo libro, dopo quello pubblicato in seguito all’assoluzione, è stata proprio la Knox via social. Il testo riporta una parte inedita: il ritorno in Italia nel 2019, quando partecipò al Festival della giustizia a Modena, e l’incontro avvenuto l’anno scorso con colui che la mandò in carcere e ne chiese la condanna all’ergastolo.
Si tratta di Giuliano Mignini, ora in pensione, che a La Nazione rivelò proprio di aver incontrato Amanda, spiegando di aver trovato una persona diversa dalla ragazza che aveva conosciuto. “È stato commovente“, raccontò il magistrato, che poi aggiunse che c’era stato un abbraccio e aveva riferito che Amanda Knox aveva forse la necessità di interfacciarsi con chi pensava fosse colpevole. Mignini è tornato a parlare proprio di lei in una breve intervista ai microfoni del Tg1.
MIGNINI RICORDA L’INCONTRO CON AMANDA KNOX
“Una ragazza del tutto normale, con una grande carica di empatia e questa tendenza alla compassione“, così l’ha definita Mignini, che per otto anni è stato il grande accusatore di Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher. Nove anni fa c’è stata l’assoluzione definitiva ed è cominciata la nuova vita per la donna di Seattle, che però ha sempre sentito il bisogno di urlare la sua innocenza.
Anche da qui nasce l’incontro di due anni fa a Perugia col magistrato che si era battuto per la sua condanna. L’ex pm ha riscontrato “un atteggiamento di grande amicizia“, ma ha precisato che “ovviamente le nostre posizioni sul processo rimangono inalterate“.
LA RICHIESTA DEL LEGALE DELLA FAMIGLIA DELLA VITTIMA
Polemico, invece, l’avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia della vittima, che invita l’americana a parlare: “Se iniziative deve intraprendere, sarebbe il caso che dicesse che cosa è successo, perché tanto la legge e il codice non permetterebbe nessun ribaltamento dell’esito finale“.