Amanda Lear senza filtri sulla storia con Salvador Dalì nella lunga intervista rilasciata a Un giorno da pecora. La celebre showgirl è tornata sulla relazione passionale con il celebre artista ed ha messo in evidenza: «Era un macho spagnolo tipico, un maschilista, ma ha avuto una grandissima influenza nella mia vita». La Lear ha spiegato che l’amore è durato 16 anni e da Dalì ha imparato tantissime cose, fin dal primo “curioso” incontro: «Io mi consideravo una pittrice, in quanto ero alla scuola delle Belle Arti, appena ci siamo incontrati gli ho detto: “Sono pittrice, siamo colleghi”. Lui mi rispose subito: “Le donne non sanno dipingere, non farmi mai vedere i tuoi quadri”». Poi la showgirl ha rivelato un particolare sui famosi baffi del pittore spagnolo: «Sui suoi baffi metteva una cera per farli restare dritti: se li truccava con la matita nera, la sera mi baciava prima di andare a letto ed io rimanevo con l’impronta dei baffi sulla fronte». (Aggiornamento di MB)



AMANDA LEAR: “AVEVO PERSO TUTTO, CASA E MARITO”

Le parole di Amanda Lear, così come i suoi racconti, sono sempre intensi e interessanti. L’artista è quasi un’enciclopedia vivente capace di raccontare storie su storie e il dietro le quinte di alcuni personaggi storici come Fellini, Antonioni ma anche Salvadar Dalì, mostrando l’altra faccia del cinema e dell’arte, una faccia privata e sconosciuta ai più. Anche questa volta lo ha fatto, in una lunga intervista a Il Corriere della Sera dove ha raccontato anche la sua voglia di non arrendersi mai, nemmeno quando perse tutto, e quella voglia di morire “quando si è vivi”. Passaggi importanti che possono essere da esempio e che fanno riflettere e su cui Amanda Lear pone l’accento parlando del suo cammeo nel cast della commedia “Si muore solo da vivi” dichiarando: “Capisco bene la voglia di non arrendersi mai raccontata nel film di Alberto Rizzi… anche io ho perso tutto nell’incendio della mia casa, mio marito, i ricordi, i quadri, tutto ma devi farti forza e ricominciare, lo so bene”.



AMANDA LEAR ABITUATA A COMBATTERE

Nella stessa intervista, Amanda Lear racconta anche di aver passato il suo lockdown in Provenza, a casa sua, scappando da Parigi già agli inizi di marco e la vita in campagna l’ha piacevolmente travolta e conquistata tanto da avere dei dubbi sul possibile ritorno alla frenesia della città: “Il lavoro non c’è e allora a cosa serve correre come dei matti? Mi manca il teatro, quello sì ma non vedo come potrà ripartire”. Riguardo alla sua vita poi ammette di aver vissuto esperienze straordinarie e di aver fatto incontri straordinari come quello con Salvador Dalì: “Chi si aspettava di trovarlo in un locale o che un’amica mi presentasse David Bowie? Creativi, geniali, ho imparato tante cose, liberato la creatività con loro. Ogni incontro ne ha portato altri..”. La sua vita è comunque cambiata e se prima viveva di notte e dormiva la mattina, adesso si alza prestissimo: “Sento gli amici e dipingo, è la mia terapia. Quadri con colori accesi, non sarò mai una tipa in bianco e in nero, sono sempre la ragazza dei fiori” e noi non possiamo che ammirarla.

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