Amazon ha deciso di sospendere il servizio di spedizione prodotti in Russia e ha anche bloccato l’accesso a Prime Video in tutto il Paese. Una decisione che viene confermata con una dichiarazione ufficiale da parte dello stesso colosso sul suo blog: “Abbiamo sospeso la spedizione di prodotti e non accetteremo più nuovi clienti Aws con sede in Russia e Bielorussia e venditori di terze parti Amazon. Stiamo inoltre sospendendo l’accesso a Prime Video per i clienti con sede in Russia e non prenderemo più ordini per New World, che è l’unico videogioco che vendiamo direttamente in Russia”.



Una decisione, quella assunta da Amazon e riferita alla Russia, che non è rimasta isolata e che emula di fatto quelle adottata da numerose aziende statunitensi. Alcuni esempi? Mc Donald’s ha comunicato la chiusura temporanea dei suoi 850 punti di ristorazione in landa sovietica e una scelta analoga è stata compiuta da parte di Starbucks, Coca-Cola e Pepsi. Stop alle operazioni in Russia e Bielorussia anche per Shopify.



AMAZON, STOP ALLA RUSSIA: SOSPESO ANCHE IL SERVIZIO PRIME VIDEO, ECCO IL MESSAGGIO AGLI UTENTI

Non solo l’invio dei prodotti, ma anche Prime Video: Amazon ha deciso di seguire le orme di Netflix in Russia e Bielorussia, tanto che tutti gli utenti residenti in loco che stanno tentando di connettersi senza successo alle piattaforme si stanno imbattendo in un messaggio di errore, o meglio, in un avviso di Service Area Restriction. Qual è il contenuto di quest’ultimo? Eccolo riportato di seguito: “Questo video non è disponibile a causa di restrizioni sulla licenza legate alla territorialità. Per maggiori dettagli, fai riferimento ai termini e alle condizioni di utilizzo di Amazon Prime Video. Per supporto, contatta il servizio clienti di Amazon”.



Stando a quanto si riesce ad apprendere, nonostante l’eccezionalità del provvedimento, gli utenti che avevano sottoscritto un abbonamento ad Amazon Prime Video in Russia e in Bielorussia dovrebbero comunque vedersi rimborsare l’importo eventualmente già versato, fermo restando che i contenuti a pagamento rimarranno comunque non fruibili sino a nuovo ordine.