La polizia degli Stati Uniti non potrà utilizzare la tecnologia di Amazon di riconoscimento facciale, la cosiddetta Rekognition. E’ stato lo stesso colosso dell’e-commerce, a cui capo troviamo Jeff Bezos (secondo uomo più ricco al mondo), a vietarlo alle forze dell’ordine e per tutto il prossimo anno. Il motivo è semplice, anche se non specificato ufficialmente: Amazon teme che attraverso il Rekognition, le forze dell’ordine possano violare i diritti uomini e le privacy dei cittadini degli Stati Uniti, citando ricerche che indicano che la tecnologia di riconoscimento facciale, come si legge sull’edizione online di Repubblica, subisce delle distorsioni in base a razza, etnia ed età. Amazon non ha motivato concretamente questa limitazione di utilizzo, e comunicando la decisione ha semplicemente fatto sapere: “Stiamo spingendo per normative governative più rigorose sull’uso etico delle tecnologie di riconoscimento facciale e il Congresso sembra pronto a raccogliere la sfida. Speriamo che questa moratoria di un anno possa dare al Congresso tempo sufficiente per attuare le regole appropriate e siamo pronti a fornire aiuto se richiesto”.



AMAZON REKOGNITION SOLO PER ALCUNI CASI

Secondo quanto riporta Repubblica alla base di tale gesto, come anticipato sopra, vi sarebbe un timore da parte del gigante del commercio online che la polizia possa utilizzare il suo software di riconoscimento ufficiale per identificare le persone che partecipano alle varie manifestazioni in corso nelle ultime due settimane oltre oceano, a seguito dell’uccisione da parte di un poliziotto del 46enne afroamericano George Floyd, una preoccupazione tra l’altro denunciata anche da numerosi gruppi di attivisti per i diritti civili. Amazon non ha comunque vietato in assoluto alle forze dell’ordine degli Stati Uniti l’utilizzo di Rekognition, specificando che lo stesso strumento di riconoscimento potrà essere utilizzato in alcuni casi eccezionali, come ad esempio il contrasto della tratta di esseri umani, nonché il ritrovamento di bambini scomparsi. “Continueremo a permettere a organizzazioni come Thorn, International Center for Missing and Exploited Children e Marinus Analytics – si legge sul blog ufficiale di Amazon – di utilizzare Amazon Rekognition per aiutare il salvataggio delle vittime del traffico umano e per riunire i bambini scomparsi alle loro famiglie”.

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