Gli ambientalisti di Torino hanno organizzato nelle scorse ore un blitz contro i Suv presenti in città. A una settantina di veicoli di grossa cilindrata, come riportato da La Stampa, sono state sgonfiate le ruote attraverso la rimozione e successivamente il reinserimento del tappo di plastica. “Lo sappiamo che ti arrabbierai. Non ce l’abbiamo con te ma con la tua auto, che è enorme quanto le conseguenze che provoca”, questo il messaggio affisso sul parabrezza.



Un’operazione certosina che non ha causato dei veri danni, ma sicuramente dei disagi a coloro che hanno ritrovato i propri mezzi a terra. In molti hanno fatto ricorso al fai da te per gonfiare nuovamente le ruote e ritornare ad utilizzare al più presto i propri veicoli, mentre altri sono stati costretti a chiamare un carroattrezzi e a rivolgersi ad un’officina. Alcuni Suv sono persino rimasti in strada. È il caso di una Maserati con targa della Romania  che è posteggiata quasi di fronte alla sede del comando provinciale dei Carabinieri e di uno Stelvio grigio nei pressi di corso Vinzaglio. Nessuno ha idea di chi siano i proprietari, anche loro vittime degli ambientalisti.



Ambientalisti contro Suv a Torino: il blitz nella notte

Il blitz degli ambientalisti contro i Suv Torino è stato rivendicato nelle scorse ore da un gruppo che fa riferimento al movimento internazionale Tyre Extinguishers. Il suo obiettivo è quello di sensibilizzare la popolazione ad essere più eco-friendly. “Siamo consapevoli del fatto che hai lavorato duramente per permetterti un’auto come questa, ci dispiace averlo dovuto fare”, prosegue il volantino, “ma il benessere di tutti viene prima della necessità di possedere un veicolo di grossa cilindrata”. È così che i proprietari vengono invitati a usare mezzi sostenibili, come la bici o il trasporto pubblico.



Il capoluogo piemontese tra l’altro non è stato l’unico ad essere vittima del movimento. Sul canale Telegram di quest’ultimo ci sono innumerevoli foto e video di altre azioni simili. Nell’autunno del 2022 la banda aveva colpito già nella medesima città, nel quartiere Crocetta, poi all’inizio di quest’anno i blitz si erano allargati anche a Milano e Bologna.