È scontro tra ambientalisti sull’energia nucleare: i veterani, come ricostruito dal Daily Mail, dicono “no” da anni, mentre le nuove generazioni green pensano che questa possa essere una soluzione per salvare il pianeta dall’inquinamento dovuto ai combustibili fossili. Gli attivisti climatici più giovani sostengono che l’atteggiamento dei loro precedessori sia “antiquato e non scientifico”, ma la controparte non ne vuole sapere di convertirsi.
Una petizione lanciata questa settimana da Ia Aanstoot ha acceso i riflettori sulla questione. La diciottenne svedese ha chiesto a Greenpeace di mettere un punto alla sua opposizione all’energia atomica. L’associazione afferma tuttavia di avere sempre combattuto strenuamente contro il nucleare perché “rappresenta un rischio inaccettabile per l’ambiente e per l’umanità”. A dimostrarlo sono i disastri del passato come Fukushima e Chernobyl. In questo modo, però, si sta creando una spaccatura nel movimento. “A differenza di alcune persone che gestiscono Greenpeace, è la mia generazione che dovrà convivere con le conseguenze del cambiamento climatico. Non ha senso scartare uno strumento che, se gestito correttamente, può essere vitale”, sostengono i giovani attivisti.
Ambientalisti si spaccano sul nucleare: chi vincerà?
Lo scontro tra ambientalisti veterani e giovani sull’energia nucleare non sembrerebbe essere destinato a placarsi in breve tempo. Greenpeace sta intraprendendo un’azione legale per impedire all’Unione Europea di classificare l’energia nucleare come “sostenibile”. L’associazione sostiene che includere le centrali nucleari tra i progetti energetici che possono beneficiare dei sostegni statali e dei fondi di investimento green rischia di togliere denaro ai reali programmi di energia rinnovabile, causando allo stesso tempo danni irreversibili all’ambiente. Aanstoot e i suoi alleati sono pronti al contrattacco, anche in Tribunale.
“Greenpeace fa parte della vecchia generazione climatica. Per molti di loro, il movimento anti nucleare coincide con il movimento per il clima. Per noi non è così”, ha affermato l’attivista diciottenne in un’intervista al Sunday Telegraph. Infine, ha ammesso di condividere le preoccupazioni sulle scorie, seppure fino a un certo punto. “I rifiuti nucleari sono molto ben regolamentati. La mia generazione potrà capire con l’aiuto della scienza come gestirli in un secondo momento. Il cambiamento climatico deve avvenire ora”, ha concluso.