È oggi molto diffusa una narrativa su adolescenti e giovani che li descrive come individualisti, poco interessati a temi di natura civica e poco impegnati nel contesto sociale. Le numerose ricerche che abbiamo condotto in questi anni nell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo dimostrano come tale descrizione possa essere legata solo ad una porzione di adolescenti e giovani, tra i quali occorre invece riconoscere una larga parte connotata da forme di impegno post-moderno, animata da passioni e sogni come ogni altra generazione di adolescenti e giovani di altre epoche.



Ci sono tuttavia delle tematiche di convergenza sulle quali tale spaccatura si ricompone: il riconoscimento dell’interesse delle giovani generazioni per l’ambiente e le questioni ecologiche e l’impegno che profondono attraverso manifestazioni in piazza, azioni pro-ambiente e, più generale, volte a favorire lo sviluppo sostenibile (ambientale, economico e sociale) nei contesti di vita. Ma cosa pensano i giovani dei temi ambientali e dello sviluppo sostenibile? Come descrivono la loro generazione in riferimento a questi temi? A chi attribuiscono la responsabilità dello sviluppo sostenibile?



L’abbiamo chiesto a un campione nazionale rappresentativo di adolescenti tra i 14 ed i 17 anni, per un totale di 600 soggetti, attraverso un’indagine che ha visto la collaborazione tra Istituto Toniolo e Corriere della Sera con la somministrazione di un questionario tramite metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interview) da parte di IPSOS. Vediamo quali sono le loro percezioni al riguardo.

In primo luogo, il 56,7% dei partecipanti ritiene che negli ultimi anni la sua attenzione e sensibilità nei confronti dei temi ambientali sia aumentata, a testimonianza del fatto che rispetto a questi temi si sta modulando un’esigenza non solo di studio ma anche di intervento, nella consapevolezza che la questione ambientale e climatica non possa più essere trattata come fenomeno passeggero.



Si tratta di una percezione diffusa con eguale intensità tra adolescenti di sesso maschile e adolescenti di sesso femminile. Inoltre, il 52,7% dei partecipanti alla ricerca ritiene che l’attenzione ai temi ecologici sia mediamente o decisamente maggiore nelle giovani generazioni rispetto alla generazione degli adulti, il 20% ritiene che le prime siano mediamente o decisamente meno attente della seconda e circa il 23% ha dichiarato di non riscontrare differenze tra le generazioni. È dunque un quadro piuttosto variegato, con poco più di metà del campione compatto nell’identificare connotazioni specifiche delle giovani generazioni e la restante parte frammentata in posizioni differenti.

L’universo degli adolescenti non è dunque monolitico e monopensiero ma presenta al suo interno posizioni articolate, frutto di un pensiero critico complesso ove si riflettono, verosimilmente, esperienze di vita, considerazioni personali, familiari e sociali. La pluralità di posizioni differenti di cui gli adolescenti sono portatori è testimoniata anche dalla risposta alla domanda “Secondo te il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile dipende principalmente da…”, che vede la suddivisione dei partecipanti in 3 tre blocchi pressoché equivalenti in termini percentuali. Per un terzo degli adolescenti lo sviluppo sostenibile dipende dalle scelte quotidiane dei singoli cittadini (33,4%), per un altro terzo dalle scelte produttive delle aziende (32,2%) e, infine, per l’ultimo terzo, dalla politica (32,8%). In altri termini, gli adolescenti riconoscono che le azioni significative in questo ambito non dipendono solo dai governi e dalla politica, ma anche dal mondo produttivo/economico e dai singoli cittadini. Serve un’alleanza – o almeno una sinergia – tra istituzioni, aziende e cittadini per promuovere una cultura della sostenibilità. Impresa non facile, come non facile è assumere la responsabilità personale di mettere in atto realmente comportamenti sostenibili. Infatti, dalle risposte fornite dagli e dalle adolescenti emergono elementi di criticità legati alla reale possibilità per loro di comportarsi sempre in maniera sostenibile; poco più del 40% riconosce che vorrebbe vivere in maniera sostenibile, ma che nella realtà dei fatti questo non è pratico o praticabile (44,4%) e poco meno del 40% non ha una posizione chiara al riguardo (37,9%).

L’impegno a vivere in modo sostenibile si scontra con le difficoltà che gli adolescenti stessi nella vita quotidiana sperimentano nell’essere coerenti e attuare comportamenti virtuosi. Per la ricomposizione di questa incongruenza, potrebbero esser fonte di ispirazione le figure che esercitano maggior influenza sulla consapevolezza e la sensibilità dei giovani in merito ai temi ambientali (cfr. tabella 1).

In riferimento a questa tematica, gli adolescenti indicano quale fonte principale i genitori (per circa il 79% sono fonte di influenza molto o abbastanza), seguono gli scienziati e gli esperti (attorno al 74%), gli insegnanti (per più del 66%) e la tv (circa 61%). Altra fonte importante i pari e i social network (con risposte molto o abbastanza di poco superiori al 50%), fanalino di coda gli influencer. In breve: riferimento a contenuti autorevoli (esperti), possibilità di confronto orizzontale (amici e social network), riscontro in termini di importanza e con soggetti di fiducia (i genitori e gli insegnanti) sono i principali motori che alimentano conoscenza, consapevolezza, coinvolgimento sui temi ambientali e della sostenibilità.

In sintesi, cosa ci dicono questi dati? Essi testimoniano che un numero consistente di adolescenti percepisce la propria generazione come attenta e sensibile ai temi della sostenibilità, più della generazione adulta, ma riconosce anche che lo sviluppo sostenibile è un processo complesso che deve vedere l’azione concertata di diversi attori (singoli cittadini – compresi loro stessi, sistema economico e politiche). In maniera sincera riconoscono le proprie difficoltà nel tradurre l’attenzione e la sensibilità ai temi ambientali e allo sviluppo sostenibile in comportamenti e stili di vita. D’altro canto, riconoscono il valore dell’esperienza e le competenze degli adulti di cui si fidano e chiedono di costruire insieme sostenibilità integrale e bene comune. Spetta ora agli adulti cogliere la sfida.

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