Ambra Angiolini ospite di Domenica In da Mara Venier ha rivissuto le immagini legate ai suoi esordi a partire da Non è la Rai. “Jolanda è grandissima e stupenda. Se potessi rinascere vorrei il suo corpo e la sua testa”, ha commentato parlando della figlia. Di recente Ambra si è resa protagonista di un bellissimo monologo nel programma di Fiorella Mannoia. “Nella vita mi godo spesso i momenti di fragilità, ho scoperto che sto in piedi grazie a quanto sono fragile”, ha commentato. Ancora un passo indietro ai suoi venti anni ed alla sua prima intervista a Mara Venier in una Domenica In di metà Anni Novanta. Oggi si guarda con grande tenerezza.



I suoi genitori sono sempre stati “nella giusta posizione”. Ferzan Ozpetek ha inviato proprio ad Ambra un bellissimo messaggio: “L’ho conosciuta nel 2005 a Lecce, è stato un colpo al cuore, poi ho pensato che la volevo assolutamente e che avrei dovuto trovare un ruolo per lei”. È quindi arrivato Saturno Contro che per la Angiolini ha rappresentato un vero debutto. “Ambra è una persona particolare, una bella persona”, ha aggiunto il regista. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Ambra Angiolini nella puntata de Il Meglio di Domenica In

Ambra Angiolini è una delle protagoniste de Il meglio di Domenica in, il contenitore della domenica pomeriggio di Rai1 dedicato alla messa in onda in replica delle interviste migliori andate in onda nel corso dell’ultima stagione del programma. In questa intervista, Ambra parla approfonditamente delle criticità del suo carattere, criticità con cui ha imparato a mediare soltanto in tempi recenti: “Sono fatta così, questa mia fragilità l’ho sempre considerata un difetto”, ha raccontato l’attrice ed ex volto di Non è la Rai a Mara Venier. “Almeno fino ai 40 anni – chiosa –, quando poi ho capito che la fragilità è la mia forza”. La cosa peggiore, per lei, è stata dover fare i conti con il mostro della bulimia, non un semplice ‘disturbo’ – sottolinea – bensì una vera e propria ‘malattia’. Ambra è riuscita a uscirne in concomitanza con la venuta al mondo di Jolanda, la sua prima figlia, intorno al 2004. Prima di allora, però, la sua vita è stata molto complicata.



La malattia di Ambra Angiolini

Ambra Angiolini ha anche scritto un libro, InFame (Rizzoli), in cui rivela ulteriori dettagli sul suo dramma personale: “Credo sia molto simile al pensiero di un serial killer che ha appena concluso l’ennesimo omicidio sempre uguale, variando il luogo e la vittima. Pulire, eliminare tutto”, scrive Ambra. Il riferimento è ai gesti immediatamente successivi all’atto di procurarsi il vomito, una specie di rituale a cui l’attrice era ormai tristemente abituata. La sua mente, spiega, era lucida, ma in quei momenti era come se una forza ‘maggiore’ prendesse il controllo di lei e la spingesse a farsi del male. In effetti, da giovane, Ambra è stata in qualche modo la ‘serial killer’ di se stessa.

Ambra Angiolini racconta il suo percorso di guarigione

Nel libro fa sapere anche di aver fatto la volontaria in alcuni gruppi di aiuto: “Nessuno sospetta di me, pensano che io sia solo una brava ragazza che crede negli altri e li vuole aiutare veramente. Non è del tutto inesatto questo pensiero, ma per aiutare qualcuno prima devi imparare ad aiutare se stessa. Per ora sono solo in grado di ascoltare”. Importante la testimonianza di Valentina, anche lei bulimica, che a forza di vomitare arrivò a lacerarsi la parete dello stomaco. Ma lo slancio definitivo per smettere gliel’ha dato Jolanda, la sua bambina: “Non avevo mai pensato a questa parte del corpo (la pancia, n.d.r.) come investimento verso quello che verrà”, conclude la Angiolini.