Ambra Angiolini inaugura questa edizione speciale del Concerto del Primo maggio. E lo inaugura con la voce rotta dall’emozione, mentre legge un copione quantomai autentico, per niente recitato, che riguarda la storia dei lavoratori “senza tutele”. Tanto più adesso, in periodo di crisi sanitaria e anche economica, ma soprattutto crisi di sicurezza. Ambra condanna i politici, che ne hanno approfittato per la solita campagna elettorale, e in generale chiunque abbia lasciato che la gente lavorasse “senza tutele”. Alla fine, l’attrice smette di leggere e alza gli occhi verso la telecamera: “Come state?”, domanda. Non suona come una domanda retorica: in questo periodo, secondo lei, c’è proprio bisogno di qualcuno che lo chieda. E lo chieda essendo veramente interessato alla risposta. La diretta da una piazza San Giovanni vuota lascia spazio al montaggio con le testimonianze dei protagonisti di questa trama, i lavoratori stessi. Giusto il tempo di lasciarla, quella piazza, con la promessa di tornarci l’anno prossimo più carichi che mai. Clicca qui per il video del discorso. (agg. di Rossella Pastore)
Ambra Angiolini conduce il Concerto del Primo maggio 2020
Ambra Angiolini torna in tv alla conduzione del Concerto del Primo Maggio 2020, l’evento musicale che per la prima volta lascia la piazza di San Giovanni Laterano a Roma per trasferirsi presso il Teatro delle Vittorie. L’emergenza Coronavirus ha stravolto non solo le nostre vite, ma anche i palinsesti televisivi e la programmazione di alcuni eventi e show, proprio come il famoso Concertone del Primo Maggio. Nonostante tutto però gli organizzatori hanno deciso di realizzare ugualmente il festival musicale nato nel 1990 è organizzato ogni anno in occasione della Festa del lavoro, cambiando però il format che si svolgerà in un teatro, senza pubblico, ma rispettando il distanziamento sociale come è richiesto nelle norme e divieti imposti dal Governo per contrastare la diffusione del virus Covid-19. L’emergenza sanitaria da Coronavirus ha imposto a tutti noi di restare a casa in isolamento forzato; una quarantena che Ambra sta trascorrendo nella sua casa di Brescia con Jolanda e Leonardo, i due figli nati dalla storia d’amore con Francesco Renga.
Ambra Angiolini: “Coronavirus? Mi sveglio alle 7 perchè i miei figli hanno le video lezioni”
Ambra Angiolini con un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha raccontato come sta trascorrendo la quarantena ai tempi del Coronavirus: “sveglia alle 7 perché Jolanda e Leonardo hanno le video lezioni. La prima cosa da controllare è se la connessione non è impallata, poi io mi metto a fare le pulizie (sono una maniaca) e abbino la disinfezione all’attività fisica: mentre sbatto coperte e tappetti, cerco di fare squat e flessioni e di essere di aiuto a un corpo che in questo periodo ingerisce cibo in maniera anomala rispetto al solito”. Non solo, la ex ragazza di Non è la Rai trascorre molto tempo anche in cucina con i figli e in particolare con il secondogenito Leonardo su cui rivela: “ha ereditato le doti del papà Francesco (Renga)”. Da circa due mesi Ambra, come milioni di italiani, si trova in casa per via dell’emergenza Coronavirus e parlando del futuro dice: “sarà passare da quella porta quando la riapriranno… un problema di tutti”, ma non nasconde di sognare un giorno di poter tornare a passeggiare in centro a Brescia e perchè no andare in vacanza “come se fossimo a Formentera”. Sogni a parte, Ambra è anche una sostenitrice del progetto “SOStieni Brescia” che sui social ha lanciato una raccolta fondi per la famiglie in grande difficoltà per via del Coronavirus. L’attrice, come tanti altri lavoratori nel mondo dello spettacolo, ha dovuto sospendere temporaneamente diversi progetti di lavoro come le riprese della seconda stagione de “Il silenzio dell’acqua”, ma per il futuro ha solo pensieri positivi: “l’importante è capire quale sarà il mondo dopo e cercare di ripopolarlo. Io non mi arrendo, qualcosa da fare lo troverò, fantasista nasco e fantasista resto pure dopo. Mi auguro che ci sia una rinnovata e positiva meraviglia allo stupirsi, riscoprire il gusto delle piccole cose, senza mai dimenticare quelli che non potranno vedere il dopo”.