Ambra Angiolini è riuscita a costruire una carriera luminosa nell’ambito della recitazione, tra grande e piccolo schermo. La sua storia artistica parte da giovanissima, da Non è la Rai: in poco tempo diventa un’icona che unisce le generazioni ma che si focalizza principalmente sui teenegers che con lei iniziano a vedere più concreti sogni e ambizioni.



La strada verso il successo non è però stata facile: Ambra Angiolini non ha dovuto mettere in gioco unicamente il suo talento, la verve e la grinta, si è dovuta anche fare carico di critiche ingiusti che ai tempi non avevano un’etichetta precisa ma che oggi lei stessa inquadra con fermezza nell’ambito del body shaming. L’attrice ha scritto un lungo post sui social – come riporta FqMagazine – dove appunto pone l’accento sul body shaming subito in gioventù.



Ambra Angiolini, la guerra contro il body shaming: “Alla fine ho vinto, ma…”

“Ripercorrendo la mia storia con l’aiuto del mio amico Fabio Marantino (prezioso come non mai) mi sono resa conto dell’ipocrisia della tv e di certa carta stampata”. Inizia così lo sfogo di Ambra Angiolini: una didascalia incisiva, necessaria, a corredo di una rassegna di una serie di titoli del passato che in maniera cinica ponevano l’accento sul suo fisico, sui presunti kg di troppo, un atteggiamento che ai tempi era quasi tollerato e che oggi, giustamente, viene sempre più denigrato ed etichettato come body shaming.



“Se in quel periodo, avevo solo 17 anni, qualcuno mi avesse fatto notare che non ero più ‘spensierata’ invece di sottolineare ovunque quanto io fossi diventata grassa, avrei cercato di tornare ad essere più ‘mia’ che di tutti. Il problema di oggi, si dice ovunque, sono gli haters: ma c’è qualcuno che molto tempo fa gli ha evidentemente fatto scuola”. Prosegue così la doverosa invettiva di Ambra Angiolini contro coloro che ai tempi sottolineavano una taglia in più ignorando le difficoltà emotive e psicologiche che una ragazza giovane potesse vivere. “Questo post non è per vittimismo ma per rimettere a posto le cose: io alla fine ho vinto una guerra che non doveva nemmeno essere combattuta”. Ambra Angiolini è stata più forte del body shaming: ma il suo ‘grido’ è un atto lodevole come spunto di riflessione per coloro che ancora oggi hanno l’ardire di ‘colpire’ e bullizzare le persone puntando alle loro debolezze, fisiche o psicologiche che siano.