Sulla incresciosa serie di atti intimidatori e aggressioni agli operatori del 118 di Napoli, con la “ciliegina” assurda dell’ambulanza sequestrata, è intervenuta la titolare del Viminale Luciana Lamorgese, “chiamata” in causa dalle richieste della Croce Rossa e delle associazioni di categoria. «Dal 15 gennaio saranno attive le prime telecamere sulle ambulanze in servizio nel territorio di Napoli», annuncia il Ministro dell’Interno, ribadendo poi come tra le altre misure di sicurezza messe in atto da Prefettura e Viminale, «è prevista la realizzazione da parte dei presidi ospedalieri di sistemi di videosorveglianza collegati con le centrali delle Forze di polizia». In una lunga nota Lamorgese rilancia la massima attenzione del suo Ministero sui gravissimi episodi di violenza avvenuti negli ultimi giorni (e mesi) a Napoli, «uno sforzo operativo che verrà rafforzato per garantire sicurezza e tutela al personale sanitario quotidianamente impegnato a servizio della comunità». Il presidente della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri Filippo Anelli ha poi ricordato come la prevenzione per eventuali nuovi episodi contro medici e operatori sanitari deve essere prioritaria per l’intera comunità politica di Napoli: «fondamentale è anche aumentare le condizioni di sicurezza dei luoghi di lavoro. Per questo, sarebbe opportuno trasferire tutte le postazioni di guardia medica territoriale in ambienti protetti e sicuri come, ad esempio, gli ospedali o le caserme di vigili urbani e carabinieri”. In questo modo, “i medici non rimarrebbero isolati e ciò sarebbe un deterrente». (agg. di Niccolò Magnani)



CROCE ROSSA NAPOLI “OPERATORI SONO STANCHI, STATO INTERVENGA”

Proseguono i commenti indignati in merito al grave episodio avvenuto due giorni fa a Napoli, dove un’ambulanza è stata di fatto sequestrata da un gruppo di ragazzi. Paolo Monorchio, presidente della Croce Rossa di Napoli, ha spiegato: “Un anno e mezzo fa è accaduto un analogo episodio – si legge sulle pagine di Quotidiano.net – sempre al Loreto Mare; da allora non è cambiato nulla. Servono misure straordinarie. Le telecamere? Ben vangano e ringraziamo per questo il dg della Asl, ma lo Stato in tutte le sue articolazioni, a partire dalla Prefettura, faccia la sua parte. Occorrono indagini rapide e pene certe. Gli operatori sono stanchi”. Lo stesso Monorchio era intervenuto soltanto pochi giorni fa, commentando un altro grave episodio, quello di un petardo lanciato contro un’ambulanza: “L’aspetto più inquietante è che ci si abitui a questo stato di cose, fatti che non avvengono neppure nei territori di guerra in quanto i mezzi di soccorso e il personale sono protetti dalle convenzioni internazionali. A Napoli non è così”. Il 14 giugno del 2018 un’ambulanza venne sequestrata sempre all’ospedale Loreto Mare per soccorrere due feriti lievi: sulla vicenda stanno indagando i carabinieri. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



AMBULANZA SEQUESTRATA A NAPOLI DA GRUPPO DI RAGAZZI

Un’ambulanza è stata sequestrata da alcuni ragazzi in quel di Napoli. Come riferito da numerosi organi di informazione in queste ultime ore, un gruppo di giovani ha obbligato a malo modo alcuni operatori del 118 dell’ospedale Loreto Mare, a soccorrere un loro amico 16enne con una distorsione al ginocchio. A denunciare l’accaduto è stato il gruppo Facebook de “Nessuno tocchi Ippocrate”, associazione fondata dal medico Manuel Ruggiero, con l’obiettivo di denunciare proprio questo tipo di episodi di violenza: “Oggi (ieri ndr) pomeriggio la postazione 118 della Stazione Centrale – si legge nel post – si trovava al Loreto Mare per un intervento, improvvisamente nel pronto soccorso entra un gruppo di ragazzi che prende di forza l’equipaggio e li costringe a salire in ambulanza. Con 3 di questi individui a bordo (e sotto minaccia) l’equipaggio si dirige verso il quartiere denominato ‘case nuove’ retrostante al Loreto Mare… il mezzo giunge sul posto e da subito viene circondato da una orda di astanti inferociti che incominciano a ricoprire d’insulti i sanitari”.



AMBULANZA SEQUESTRATA A NAPOLI: IL COMMENTO DEL DIRETTORE GENERALE DELL’ASL

“Pensando al peggio il medico – prosegue il racconto – si fa largo tra la folla e, con sommo stupore, trova un ragazzino 16enne con distorsione al ginocchio! Con grande difficoltà il medico riesce a valutare la situazione che si presenta di lieve entità. Nonostante ciò l’equipaggio – conclude il post – viene intimato, con minacce, a trasportare il giovane in ospedale”. Purtroppo non si tratta di un caso raro e isolato quanto accaduto ieri a Napoli, visto che dall’inizio del 2020, quindi negli scorsi cinque giorni, è la quinta aggressione. Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, ha commentato l’episodio dicendo: “Quanto accaduto è un fatto di una gravità inaudita che supera ogni possibile scenario immaginabile. Siamo a un punto di non ritorno, non possiamo perdere neanche un minuto, noi stessi accelereremo sulle telecamere a bordo ambulanza e anche a ‘bordo uomo’”.