Duro (durissimo) colpo per il famoso centro islamico di Amburgo – l’Islamisches Zentrum Hamburg, in tedesco – che gestisce anche l’iconica Moschea Blu, dopo che al termine di una lunga indagine da parte dei servizi segreti tedeschi che hanno deciso di disporne la chiusura: secondo il Ministero degli Interni – ma ci arriveremo a breve tra un attimo – si tratterebbe di un’organizzazione filo-estremista vicina ad Hezbollah; mentre dal conto suo l’Iran (che intesse un profondo rapporto con il centro in questione) ha immediatamente convocato gli ambasciatori tedeschi per chiedere chiarimenti.
Prima di arrivare alla chiusura e al parere del Ministero tedesco, val la pena ricordare che il centro islamico di Amburgo fu fondato dal 1953 da alcuni esuli in fuga dall’Iran, riuscendo nell’arco di un paio di decenni ad attirare le attenzioni (positive) del regime di Teheran: dal 1993 – poi – è stato sottoposto ad uno stretto controllo da parte dell’ufficio tedesco per la protezione costituzionale che l’ha classificato come ‘associazione islamista’, ipotizzando che sia una sorta di antenna – in un documento si parla di “avamposto di Teheran vincolato da istituzioni” – dell’ideologia del regime iraniano.
Nancy Faeser: “Il centro islamico di Amburgo è un’organizzazione terroristica”
Tornando ad oggi: la chiusura del centro islamico di Amburgo è stata disposta dalla stessa ministra – titolare del dicastero degli Interni – Nancy Faeser che ha definito l’Islamisches Zentrum Hamburg “un’organizzazione estremista islamica che persegue obiettivi anticostituzionali” rappresentando in “direttamente [il] leader supremo dell’Iran (..) in modo aggressivo e militante” con il velato intento di veicolare la volontà di “instaurare un governo autoritario e teocratico“.
Non solo, perché oltre a rappresentare l’Iran l’IZH si è anche dimostrato più volte vicino ai militanti di Hezbollah – braccio armato e terroristico del regime di Teheran – sostenendone la “dimensione militare e politica”. Prima di essere ricoperta da critiche, in una breve conferenza stampa Faeser ha anche precisato che la chiusura non vuole essere in alcun modo “un provvedimento contro una religione”, sostenendo fermamente che chiunque vorrà potrà continuare a “praticare pacificamente la religione sciita“; e sottolineando che il provvedimento vuole solo tracciare “una chiara distinzione tra gli estremisti islamici (..) e i tanti musulmani che appartengono al nostro paese”.
La dura reazione di Teheran: “La chiusura del Centro è un’azione con conseguenze distruttive”
Oltre alla chiusura del centro islamico di Amburgo, il ministero ha anche avviato un’ampissima perquisizione all’interno di altre 53 proprietà dell’IZH disseminate in tutta la Germania, tra cui la già citata celebre Moschea Blu che è stata provvisoriamente chiusa al pubblico ed è attualmente sotto la stretta sorveglianza da parte delle autorità di Ambugo per evitare atti vandalici. Sostegno a Fraser arriva sia da parte del Primo Cittadino di Amburgo – Peter Tschentscher -, sia del senatore Andy Grote che l’hanno definita un’azione giusta e necessaria per eradicare la piaga dell’estremismo.
Contrario (prevedibilmente) il regime di Teheran che ha immediatamente convocato l’ambasciatore tedesco sul territorio sciita “mettendo il guardia il governo – si legge in una nota diffusa dall’emittente tedesca Zdf – sulle conseguenze di tali azioni distruttive” definendole peraltro “un chiaro esempio di come si affronti la libertà di pensiero e di espressione e di come si promuova di fatto la violenza e l’estremismo“.