Il Naegleria fowleri, noto per essere un ameba mangia cervello, ha causato due decessi in pochi mesi negli Usa. L’organismo unicellulare, se entra in contatto con l’essere umano, può causare a quest’ultimo una infezione scientificamente chiamata meningoencefalite amebica primaria. Fino a poco tempo fa si riteneva che quest’ultima fosse rarissima (solo 154 i casi notificati negli ultimi 60 anni nel territorio), ma pare che adesso qualcosa stia cambiando, dato che si sono manifestati due casi in un arco di tempo ridotto. La popolazione americana per questo è spaventata.



L’ultima vittima, come riportato dalla Cnn, era un bambino che viveva nella contea di Douglas. L’età non è stata specificata. È entrato a contatto con il Naegleria fowleri lo scorso 8 agosto. Dopo cinque giorni ha iniziato a manifestare i primi sintomi e a distanza di quarantotto ore è stato ricoverato in gravi condizioni. All’inizio presentava soltanto febbre, mal di testa e vomito, poi la situazione è peggiorata con torcicollo, perdita di equilibrio, allucinazioni e convulsioni. Fino al decesso.



Ameba mangia cervello, 2 decessi in pochi mesi negli Usa: è allarme

L’ameba mangia cervello dall’inizio dell’estate negli Usa ha dunque causato due decessi. L’ultimo è quello del bambino della contea di Douglas, mentre l’altro risale ad inizio luglio nella spiaggia di Lake of Three Fires State Park, nella contea di Taylor, nell’Iowa. I casi di infezione dunque non sembrerebbero essere più così rari come si pensava tempo addietro. È per questo motivo che gli esperti sono preoccupati ed hanno invitato la popolazione a stare attenta a non entrare a contatto con il Naegleria fowleri.



L’organismo unicellulare si trova nelle acque calde e fresche come laghi, fiumi e sorgenti termali (ma anche in piscine con scarsa manutenzione). Ai bagnanti è dunque stato consigliato di non immergersi o quantomeno di evitare di ingerire l’acqua tramite naso o bocca.