Amedeo Minghi verrà premiato quest’oggi a Cortina con il “Raponzolo d’argento” e per l’occasione è stato intervistato dai microfoni di Mattino Cinque, su Canale 5: “Mi chiamano tutti maestro? E’ colpa di Baudo, una sua invenzione – ha esordito il grande artista in diretta tv – l’ha diffusa e radicata. I miei fan oggi mi ascolteranno? Ci sarà un incontro formale, semplice, fra di noi, si parlerà di passato, presente e futuro che è ancora nel limbo creativo, mi sto guardando attorno, bisogna avere qualcosa da dire in cui si crede, non solo da contratto”.



Amedeo Minghi ha proseguito: “Con l’avvento dei cellulari oggi è molto più complesso, siamo sotto scacco h24 quindi è difficile difendersi, estraniarsi per un po’ di tempo è l’unica risorsa che ci è rimasta, uno mette i remi in barca e poi si lascia andare alla corrente per poterla governare. Ci sono momenti nei quali è bene prendersi delle pause di riflessione, non si può continuare tutta la vita ad inseguire se stessi, con date, canzoni, uscite, Natale, ferragosto… fare gli artisti da calendario è complesso per me, non ci riesco, non riesco a stare al passo con i tempi”.



AMEDEO MINGHI: “FRANK SINATRA ODIAVA MY WAY…”

Francesco Vecchi ha quindi chiesto ad Amedeo Minghi dell’ossessione del pubblico verso Trottolino Amoroso: “Ho letto di un’intervista che rilasciò Frank Sinatra il quale comunicò che lui odiava My Way, non l’ha mai sopportata però era un successo mondiale e doveva cantarlo. C’è la possibilità di avere un rapporto difficile e complesso con le cose che si fanno ma penso che ciò riguarda tutti gli artisti, scultori, pittori, poeti… ma secondo me questo è positivo”.

“Vattene Amore è uno dei pezzi più importanti che io abbia cantato – ha proseguito Amedeo Minghi – è una canzone dal punto di vista artistico importante ma il successo l’ha triturata, la canzone è arrivata liofilizzata, in realtà era un’altra cosa. Bisogna stare attenti al testo che è veramente notevole”. Amedeo Minghi si è esibito davanti a Papa Woytjla, davanti al cardinale Ratzigner e anche dinanzi al cardinale Bergoglio: “Per il prossimo conclave chiederanno a lei”, ha ironizzato e chiuso Francesco Vecchi.