Germano Dottori, analista strategico e consigliere scientifico della celebre rivista Limes, ha parlato della guerra in Ucraina sulle pagine della Verità, sostenendo che gli USA nell’immediato futuro potrebbero ridimensionare la loro azione, con esiti imprevedibili sul conflitto. Innanzitutto, ci tiene a sottolineare che “nessuno di noi dispone di un quadro informativo completo” sulla guerra, specialmente “sulle perdite sostenute da entrambe le parti”, fatto che rende difficile dire a che punto siano i due belligeranti.



Di certo, secondo Dottori, c’è che tutti avevano sopravvalutato la Russia e sottovalutato l’Ucraina, che dallo scoppio della guerra ha dimostrato un importante forza di resistenza. “Abbiamo creduto che comunque i russi ce l’avrebbero fatta facilmente”, spiega l’analista, ma “così non è stato. Pare certo che Mosca non si attendesse di dover combattere. Forse hanno creduto alla loro stessa propaganda. Pensavano di essere accolti come liberatori”. Parlando invece della controffensiva, che avrebbe dovuto cambiare le sorti della guerra in Ucraina, secondo Dottori “probabilmente è stata imposta da noi occidentali“, ma più che quello “ci serve un equilibrio più favorevole sul fronte per poter accettare la prospettiva di un negoziato”.



Germano Dottori: “Gli USA si sono stancati della guerra in Ucraina”

In merito all’avanzamento della guerra in Ucraina, anche senza la Wagner, Mosca attualmente secondo Dottori dispone di “un esercito regolare notevolmente migliorato. Non è lo stesso del febbraio 2022. Combatte in modo più efficace e competente”, mentre Kiev dipende ancora in larghissima parte dalle forniture degli alleati occidentali. In questa prospettiva, però, l’analista ritiene che presto le cose potrebbero cambiare, specialmente da parte degli americani.

“Il pubblico americano non appare compattissimo nel sostenere le scelte dell’amministrazione Biden” sulla guerra in Ucraina, spiega Dottori, “molti candidati repubblicani alla Casa Bianca affermano che il confine da difendere è quello con il Messico anziché la frontiera russo ucraina”. Contestualmente, per molti americani “la sconfitta della Russia in Ucraina non sarebbe un interesse nazionale vitale, e si potrebbe considerare la prospettiva di un negoziato che riconosca le conquiste di Putin, in cambio tuttavia del divorzio tra Mosca e Pechino”. Secondo Dottori, di certo sul supporto americano alla guerra in Ucraina, c’è che “Biden vorrebbe presentarsi alle elezioni con quel fronte finalmente chiuso. Naturalmente in termini soddisfacenti”.