L’azienda di trasporti laziali Cotral SpA deve risarcire i figli di un autista morto per l’esposizione all’amianto. Lo ha deciso il tribunale di Roma, con una sentenza che stabilisce che Stefano e Claudio Cecchini riceveranno complessivamente 157mila euro di risarcimento. Vincenzo Cecchini per oltre 10 anni è stato operaio, manovale d’officina, e poi autista per Cotral, occupandosi anche di mansioni relative alla manutenzione delle scale mobili delle stazioni della metropolitana di Roma ove erano presenti molte componenti in amianto. Da autista di linea ha condotto mezzi pesanti, autobus e pullman anche parti in asbesto, esponendosi a polveri e alla fibra killer, oltre che a residui della combustione, benzene e altre sostanze cancerogene per il sistema respiratoria, senza avere a disposizione strumenti di prevenzione tecnica e di protezione individuale.



Nel novembre 2010 gli fu diagnosticato l’adenocarcinoma polmonare da amianto e dopo solo otto mesi è morto, il 22 luglio 2011. Come evidenziato da Osservatorio nazionale amianto, che ha diffuso la notizia, proprio la sentenza del tribunale di Roma, confermata in appello nel dicembre 2022, che aveva condannato la Cotral SpA al risarcimento della vedova, Laura Cristofanelli, e mamma di Stefano e Claudio Cecchini, a 78.714,03 euro, ha guidato il giudice del Lavoro, Valentina Cacace.



RICONOSCIUTO NESSO TRA ESPOSIZIONE AMIANTO E CANCRO

Decisivo è stato il riconoscimento da parte dei consulenti tecnici di ufficio della «sussistenza del nesso fra l’esposizione lavorativa e l’insorgenza dell’adenocarcinoma polmonare diagnosticato» alla vittima. Sono state richiamate le normative che dispongono le misure che il datore di lavoro deve predisporre per preservare la salute dei dipendenti, puntualizzando che «… non può non dubitarsi della responsabilità della società resistente per l’omessa adozione di quelle cautele… che avrebbero ridotto il rischio». Il tribunale di Roma ha riconosciuto per i figli, come era stato fatto per la madre, il danno biologico di natura psichica, in quanto l’integrità psico-fisica di Vincenzo Cecchini era stata compromessa, avendo percepito in maniera lucida la gravità del quadro patologico e l’avvicinarsi della morte. Queste sono le prime sentenze di condanna di Cotral SpA seguite dall’Osservatorio nazionale amianto, dopo che molti lavoratori sono stati ricollocati in prepensionamento amianto anche grazie all’impegno del presidente, avvocato Ezio Bonari. Quest’ultimo ha commentato la sentenza: «Non sarà possibile restituire alla famiglia il loro caro, ma abbiamo ottenuto giustizia e un po’ di pace».

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