É risaputa da tempo la pericolosità cancerogena dell’amianto. Eppure in molti stati sono ancora troppi gli edifici che risultano essere composti da questo materiale, altamente utilizzato soprattutto fino ad un ventennio fa. Il Prof. Arnaud Scherpereel, intervistato a La Croix, ha voluto fare il punto della situazione, analizzando la correlazione tra l’esposizione all’amianto e una forma di cancro al polmone, noto come mesotelioma. Come Presidente della Società Scientifica Mondiale del Mesotelioma Scherpereel riunirà a Lille i maggiori esperti mondiali dal 26 al 28 giugno per parlare di come il mondo della medicina possa muoversi.
Il Professore ha esposto una situazione abbastanza drammatica in Francia, con un migliaio di nuovi casi di mesotelioma diagnosticati ogni anno in Francia. D’altronde questo tipo di cancro, come ha spiegato Scherpereel, resta latente nel corpo delle persone anche per lungo tempo. Si parla anche di 20/30 anni prima che si manifesti, e senza che gli interessati sappiano nemmeno in quale contesto potrebbero essere venuti a contatto con l’amianto. Quando poi iniziano ad emergere i primi segnali l’aspettativa di vita è bassa, e solo il 5% può sperare di sopravvivere fino a 5 anni.
Amianto e contatto: in quali casi si è più esposti?
La ricerca scientifica da anni sta studiando cure mirate contro il mesotelioma. Ma sta anche ricercando le cause nel contatto con l’amianto. Sembrerebbe infatti che ad essere più soggetti sarebbero stati non solo coloro che lavorano o hanno lavorato nell’ambito dell’edilizia, della cantieristica e dell’energia. Anche le mogli di chi ha lavorato in questi settori, nel lavare gli abiti da lavoro dei mariti, potrebbero essere venute a contatto con l’amianto, sviluppando poi negli anni successivi questa forma tumorale. Oltre anche ad alcune lavoratrici dell’industria tessile, che possono essere state esposte anche a causa di vecchi sistemi di ventilazione nei magazzini contenenti amianto.
Il prof. Scherpereel ha anche sottolineato la necessità di come tutti i medici e scienziati debbano unirsi per chiedere a gran voce il divieto dell’amianto a livello internazionale. “Troppi leader politici, economici e economici e imprenditoriali continuano a negare la cancerogenicità per motivi finanziari. Molti Paesi in Asia, Africa e nell’ex URSS continuano a estrarre e utilizzare aumentando l’incidenza delle malattie associate. La Francia sta iniziando a vedere l’impatto del divieto di amianto nel 1997: dopo un aumento costante del numero di casi di mesotelioma, si sta assistendo a un effetto plateau.” Per assistere però ad una diminuzione significativa di casi si dovrebbe procedere ad uno smantellamento di tutte le superfici ricoperte da amianto da professionisti del settore.