Il mondo del giornalismo e tutta l’Italia stanno piangendo la morte di Franco Di Mare, deceduto per un mesiotelioma dopo essere entrato a contatto con l’amianto: l’Osservatorio nazionale amianto, in occasione della Giornata mondiale delle vittime di amianto del 28 aprile, ha stilato una mappa delle Regioni più colpite da malattie correlate ai minerali. Nel 2023 in Italia si sono registrati 10.000 nuovi malati e 7.000 decessi: in Lombardia nell’anno passato sono stati censiti circa 500 mesoteliomi, con 470 decessi. 1000 invece i casi di tumore del polmone asbesto correlato, con 880 decessi, con l’aggiunta di altre malattie asbesto correlate sono stati superati i 2000 decessi in totale.



La Lombardia ha contato in un anno numeri altissimi di nuovi casi e di morti anche per mesiotelioma, per via del fatto che è la regione più industrializzata, con un uso di amianto massiccio fino alla legge del 1992: tra il 2022 e il 2023 è stata registrata la media del 33.2% di amianto smaltito a livello nazionale: entro il 2027 dovrebbero essere rimossi 1.18 milioni di metri cubi di cemento amianto, come spiega ancora l’Osservatorio nazionale amianto.



Mesotelioma e non solo: ecco di cosa si muore

Dopo la Lombardia, la Regione italiana che conta più casi di malattie legate all’amianto è il Piemonte: nel 2023 sono stati censiti circa 250 di mesotelioma, con 230 decessi, 500 le diagnosi di tumore del polmone asbesto correlato, con 440 decessi. Le due patologie hanno portato in totale alla morte di 670 persone con 1000 decessi, con una forte concentrazione nella città di Casale Monferrato e zone limitrofe. 

La Liguria ha fatto contare 150 casi di mesotelioma nel 2023, con 140 decessi. 280 sono stati i decessi per tumore del polmone da amianto: in totale, per le patologie asbesto correlate, l’impatto totale di decessi è stato pari a circa 600. Per l’Emilia Romagna, 160 i casi di mesotelioma nel 2023 a 320 quelli di tumore del polmone, con 150 e 290 decessi rispettivamente: in totale, per tutte le patologie, 650 le morti nella regione, 110 i morti per mesotelioma nel Lazio nell’anno passato, 220 quelle di tumore del polmone asbesto correlato. In totale, sommando tutte le morti per le varie patologie, si arriva a 500 decessi.



L’amianto presente in Italia anche negli ospedali e nelle scuole

A complicare la situazione il fatto che vi siano ancora ben 40 milioni di tonnellate di amianto in Italia ad oggi, tutte stipati in un milione di siti, fra cui 42 di interesse nazionale e 50mila industriali. A riguardo sempre l’osservatorio nazionale precisa che il pericolo di cancro derivante dall’amianto è presente in 2.500 scuole con edifici datati, ma non finisce qui, perchè il rischio di amianto è anche nelle biblioteche e negli edifici culturali.

Per assurdo anche gli ospedali, luoghi dove le persone dovrebbero essere curate, contengono l’amianto, e precisamente ben 500 nosocomi sparsi sul nostro territorio. Infine troviamo l’amianto anche in ben 500mila km di tubature dei vari acquedotti pubblici. Una situazione quindi molto complessa quanto delicata e soprattutto di difficile risoluzione alla luce proprio dell’ampia diffusione dell’amianto da nord a sud del Paese. Servirebbe un intervento radicale che però potrebbe comportare dei costi ingenti: ma quanto costa al sistema sanitario nazionale curare le persone che si ammalano di amianto? Forse ben di più.