Il procuratore generale presso la Corte di Appello di Venezia, Antonio Mura, ha impugnato la sentenza del tribunale penale di Padova con cui erano stati assolti gli Alti Ufficiali della Marina Militare. Il pm Sergio Dini aveva contestato, tra gli altri, il reato di omicidio colposo e lesioni colpose per la morte o le infermità di molti militari della Marina Militare esposti alle polveri di amianto, in assenza di cautele. La decisione del pg è arrivata in seguito all’istanza presentata dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e difensore di tre parti civili (familiari di tre ex militari morti per mesotelioma), e dagli altri difensori di parte civile nello stesso processo (Marina Bis). Il giudice Chiara Ilaria Bitozzi aveva assolto gli ammiragli con diverse formule. In un caso quella del «fatto non sussiste», spiegando che non era stata raggiunta la prova in ordine alla certezza della diagnosi di mesotelioma. Per tre casi invece quella «per non aver commesso il fatto», ritenendo inesistente la legge scientifica del cosiddetto effetto acceleratore.
AMIANTO, PG IMPUGNA ASSOLUZIONE AMMIRAGLI MARINA
Per il procuratore generale presso la Corte di Appello di Venezia, e le parti civili, la sentenza assolutoria di primo grado si fonda su un errore di ragionamento, così come sono ritenute sbagliare le considerazioni. E quindi il pg Antonio Mura ha accolto le tesi espresse da Bonanni. Quest’ultimo si è detto «sempre più determinato nella battaglia di legalità per assicurare giustizia ai familiari degli Ex militari, vittime di uno Stato che non li ha tutelati». L’Osservatore Nazionale Amianto ha osservato che l’uso di questa sostanza in Marina Militare, nelle unità navali e negli arsenali, ha provocato non meno di 570 mesoteliomi. Ma questo è solo la punta dell’iceberg delle patologie asbesto correlate, tra cui ci sono tumore del polmone, della laringe, degli altri organi del tratto gastrointestinale, oltre che le placche pleuriche, l’asbestosi. La procura di Padova ha segnalato in tutto 1101 casi di patologie asbesto correlate, e si tratta di dati confermati anche nella relazione finale della Commissione Parlamentare d’Inchiesta della scorsa Legislatura. Ora si attende il processo di appello.