Nel quarto serale di Amici 21, Alex ha cantato “Signor Tenente” di Giorgio Faletti, un brano sulle stragi del ‘92 e sulle condizioni lavorative dei giovani carabinieri; e poi la bellissima ballata melodica “Let it be” dei Beatles, una canzone apparentemente “pseudo-religiosa”, ma che Paul McCartney ha scritto dopo aver sognato la sua mamma Mary Mohin McCartney morta quando l’artista aveva 14 anni. (Benché ci sia una straordinaria coincidenza, “Mother Mary” è la sua mamma e non la Vergine Maria). Nella prima esibizione su“Signor Tenente”, un guanto di sfida, l’interpretazione di Alex è stata timida e accorta, quasi che non volesse dire neanche una parola a casaccio, e che infatti non ha detto, pesando ogni virgola. E anche se l’esibizione di Luigi è stata più convincente, non gli si può dire che non l’abbia interpretata. Quello che invece ha detto Zerbi, che ha quanto pare con certe parole è in loop da quattro serate.
Zerbi ha confermato la sua idea che Alex abbia solo la voce e che non abbia mostrato il dolore e la rabbia. Non è mancata perciò la forte reazione sia di Alex stesso che dice che era un giudizio che voleva dire già prima di vedere l’esibizione (questione di loop!) che di Lorella Cuccarini che si è espressa così: «Zerbi menti sapendo di mentire. La confusione ce l’hai tu nel cervello». E la conferma arriva con la sfida sui Beatles. Infatti per quanto LDA e Luigi siano stati bravi e divertenti nell’esibizione di “Help”. ─ anche se sinceramente avrei qualcosa da dire sullo stravolgimento del testo (e lo dico da ammiratrice segreta di LDA). Sono sempre “The Beatles”! E a parte che chiedono una mano a qualcuno – “not just anybody” – per tenere i piedi per terra, “ho sbagliato i tuoi sentimenti” non si può sentire – Alex ha fatto venire la pelle d’oca tanto che Zerbi miracolosamente è riuscito a dire: «Le abbiamo prese». Su Twitter qualcuno dice che Alex era in uno stato di grazia, mentre altri parlano di un Rudy Zerbi che non è riuscito a mantenere la sua espressione da copione e che di fronte alla bravura non resta che “ammirare tutto”.
Amici 21, Hey Alex, “Let it be”: Più Beatles, meno Zerbi’s circus
Effettivamente l’esibizione di Alex ad Amici 21 sulle note melodiche di “Let it be” è stata la sua performance più bella fatta fin qui, e direi che a un ragazzo di 21 anni, che riesce a cantare e interpretare bene una canzone così bella di un gruppo immortale, non gli si possa insinuare il dubbio – a lui, alla giuria e agli spettatori – di non essere un bravo artista. Certo forse ad Alex sono servite quelle provocazioni per sentire le parole di “Let it be” così sotto la pelle. Come quando canta: «And when the night is cloudy, there is still a light that shines on me. Shine on ‘til tomorrow, let it be». Ma le provocazioni non possono essere continue e soprattutto non possono distruttive. La competenza non va a braccetto con la meschinità, per non dire altro…
Sta di fatto che mentre cantava ho pensato ad un altro capolavoro dei Beatles “ Hey Jude” in particolare quando dice: «Remember to let her under your skin then you’ll begin to make it». (Ricordati di lasciarla sotto la tua pelle, allora inizierai a renderla migliore). Forse che Alex abbia un po’ più bisogno di Beatles? Canzoni di grandi autori che tocchino le sue corde più intime e malinconiche, oltre che le sue corde vocali? In un “quotidiano” di dicembre Maria lo descriveva come un “ragazzo particolare con un forte senso della giustizia, dell’onestà, e con una vena di malinconia profonda”. Ed effettivamente nella sua severità trapela questo che forse ha bisogno di esplodere e uscire. E per questo che forse abbia meno bisogno di un Zerbi’s circus? Sfide come “Sex bond” o “Signor Tenente” fanno solo crescere, ma come fanno i ragazzi a mettersi in gioco fino in fondo, se pensano che siano sfide fatte per fregarli? Come fanno a credere che siano sfide per imparare qualcosa in più? Con davanti i ghigni irritanti dei Cele-Zerbi, che invece che aiutarli a diventare più se stessi li aiutano a disistimarsi o rincoglionirsi?
Nel quotidiano di giovedì 7 aprile, Maria con la voce fuori campo, un po’ alla “The Truman show”…, dice ad Alex di essere “compresso” e che non capisce che cosa ha – Ma Maria che cosa vuoi che abbia? – Lui con semplicità: «Non mi piacciono le cose ingiuste». – Parla poco, ma quando parla! – E seppur lei cerchi in tutti i modi di farlo sembrare strano, quasi scemo, – non sia mai che un ragazzo di 21 anni non abbia mai commesso una grande sciocchezza – quello che dice il ragazzo è chiaro e limpido. Gli manca un pizzico di Nunzio, che ha trovato una strategia meravigliosa per rispondere alle critiche della Celentano (lei con le sue offese è in loop da decenni!), e il gioco è fatto.
Sarà che è una trasmissione televisiva, e che c’è bisogno di certi siparietti, ma cara Maria ci siamo stufati. È pieno di ragazzi in gamba in quella scuola. Insegnate loro bene a cantare – a muoversi su un palco, a cantare un ballata anche se si è rapper, dategli più spazio per interpretare grandi autori prima di stravolgere le canzoni (alcune geniali e bellissime come “Il favoloso mondo di Amélie” di Crytical) – insegnate loro bene a ballare e a interpretare, e al serale fateci vedere solo un grande show alla Cucca-Todo! E caro Alex, anche se la tua estenuante ricerca di capire le cose e la tua vena nostalgica per alcuni sembrino un difetto, tu non pensarlo – Solo non portarti il mondo sulle spalle – La tua nostalgia fa bene a questo programma. “Let it be”.