LO STUDIO SULL’AMICIZIA IN ADOLESCENZA: “PIÙ IMPORTANTI DEI PRIMI AMORI ROMANTICI”
Di studi scientifici più o meno “utili” ne siamo pieni da decenni ormai, ma quanto approntato dai ricercatori dell’Università di Virginia e Arkansas negli Stati Uniti sul tema degli “amici” racconta più da vicino uno degli elementi più snobbati nell’economia integrale degli affetti di ogni individuo. La pubblicazione recente sulla rivista “Frontiers in Developmental Psychology”, riportata dal “Corriere della Sera-Salute”dimostra come gli amici – e in particolare quelli scoperti e coltivati in adolescenza – sono decisivi poi per tuta la vita.
Il motivo è dettato dalla salute “sociale” e dal “benessere psicologico-fisico” che da adulti si sviluppa proprio grazie ai rapporti maturati nel tempo: al netto degli amori e degli affetti romantici, è l’aspetto dell’amicizia a sviluppare effetti benefici a lungo termine. Il tema però svelato dallo studio Usa non riguarda solo la felicità “condivisa” ma anche la centralità dell’empatia, dei comportamenti gentili e dell’umorismo, tutto quanto concorre a mantenere «vere amicizie». Come spiega ancora il “Corriere Salute” nel presentare il nuovo studio americano, avere amicizie stabili fin dall’adolescenza aiuta nell’autostima, nello sviluppo delle relazioni, specie nell’approfondire il proprio Sè tramite «l’esplorazione dell’identità e dell’intimità».
Lo studio dimostra come ragazzi tra i 13 e i 18 anni che si sentivano accettati dai propri amici sviluppavano livelli molto più minimi di aggressività, ansia e depressione, migliorando la salute psicologica manche quella fisica: sebbene i rapporti amorosi abbiano un impatto molto più ingente – ed è innegabile – lo studio dei ricercatori dimostra come in realtà sono le amicizie più intime a reggere di più nel tempo e a creare rapporti più saldi e profondi. Un passaggio centrale dello studio pubblicato sul “Frontiers in Developmental Psychology” riguarda il rapporto tra amore e amicizia: a differenza di quanto banalmente si può pensare – ovvero che davanti ai primi amori è “meglio” pensare solo alle amicizie – è il rapporto interconnesso tra le due sfere a rendere virtuoso il “doppio” rapporto interpersonale. Secondo i ricercatori, sono proprio le buone amicizie «a predisporre ai buoni amori»: in poche parole, quanto viene maturato e sviluppato nei rapporti con gli amici viene poi messo in atto anche nelle prime esperienze amorose.
PERCHÈ È COSÌ IMPORTANTE MANTENERE LE AMICIZIE (SE VERE)
«L’amicizia matura col passare del tempo, è un rapporto di affetto che porta a cercare il bene dell’amico»: lo spiegava Papa Francesco nell’Esortazione apostolica sul Sinodo dei giovani del 2019, ma sono parole valide universalmente e non solo “per” i cattolici, anche se è proprio il cristianesimo ad aver elevato e valorizzato il senso dell’amicizia con il rapporto unico tra Gesù e i suoi discepoli. Come ha portato a conoscenza lo stesso studio americano sugli amici, è importante mantenere i rapporti a lungo, specie quelli iniziati da giovanissimi, ovviamente se si trattano di elementi di crescita vera.
«Chi ha avuto la fortuna di avere e coltivare amicizie intime di qualità, soprattutto amici e amiche che sapevano ascoltare sviluppando dialoghi costruttivi», si legge nello studio riportato dal “Corriere Salute”, si riesce ad acquisire un senso d’identità più autentico e forte. Non solo, si è anche più in grado di interpretare meglio le esperienze quotidiane: un bene enorme da giovani ma un anche un bene a lungo termine, che porta a sviluppare il benessere «psico-sociale da adulti». Mantenere le amicizie a lungo, se positive per la propria vita, rappresentano un concreto aiuto per il presente e il futuro, ma rappresentano anche un “allenamento” per i nuovi rapporti che emergeranno entrando nel mondo del lavoro: che poi da un’amicizia possa nascere il grande amore (come ad esempio è successo a chi vi scrive, ndr) è un fattore non sempre “consequenziale” ma comunque centrale nello sviluppo integrale della propria persona. Un sé che guarda al rapporto con l’altro come un’occasione, un bene tutt’altro che “banale” e che fa riscoprire a fondo uno dei “segreti” dell’esistenza, la compagnia.