«Uno studio bellissimo», così Nicola Magrini, presidente dell’Aifa, ha parlato di Ammuravid, il lavoro firmato dal professor Massimo Galli, direttore Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano che è peraltro il centro che lo coordina. L’Agenzia italiana del farmaco ha approvato questo studio che ha come obiettivo quello di verificare l’efficacia dell’immunoterapia in aggiunta ad antivirali nelle forme di Covid-19 trattate in ospedale. Si tratta del primo studio su un approccio terapeutico variegato. Viene valutata in maniera comparativa e contemporanea l’azione di farmaci differenti, nello specifico sette immunomodulatori: remdesivir, tocilizumab, sarilumab, siltuximab, canakinumab, baricitinib e methylprednisolone. «Si è deciso di cambiare l’idrossiclorochina con il remdesivir. Perché darla se non sappiamo cosa fa, mentre sappiamo che il remdesivir funziona?», ha spiegato Magrini durante la conferenza stampa dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Lo studio è organizzato in modo tale da fornire tutti i dati necessari per la registrazione dei farmaci sperimentali per il trattamento del coronavirus, così da renderli disponibili in maniera rapida per i pazienti.
AMMURAVID, COME FUNZIONA STUDIO SU TERAPIE ANTI-COVID
Lo studio è coordinato dalle università di Verona e Milano ed è promosso dalla Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). I pazienti sono randomizzati, quindi assegnati casualmente a diversi gruppi, per i primi sette giorni, quindi nella fase di trattamento, e poi seguiti fino al 28esimo giorno o fino alla dimissione. In questo caso, i pazienti vengono contattati telefonicamente per verificare il decorso clinico e l’assenza di eventi avversi. Ammuravid è dunque il primo studio europeo che valuta la riduzione della mortalità e la necessità di assistenza respiratoria nei pazienti con polmonite da Covid-19, comparando contemporaneamente i farmaci. I risultati di questo studio che sta partendo saranno quindi utili per conoscere l’efficienza dei farmaci e avere risposte sulla migliore terapia per i malati di Covid-19. Non è ancora concluso eppure Ammuravid ha già riscosso l’interesse di network europei che puntano ad estendere questo studio oltre i confini italiani. Al momento sono 27 i centri coinvolti in questa sperimentazione.