Lo stato di Israele ha puntato il dito nei confronti di Amnesty International, definendola antisemita. Secondo gli israeliani si tratterebbe di un’organizzazione che agisce in maniera parziale e tali gravi accuse, come si legge su Politico, sarebbero giunte dopo che la stessa Amnesty ha fatto sapere che che “tutte le parti in causa nell’attuale conflitto di Gaza hanno violato il diritto umanitario, anche commettendo crimini di guerra”. Gli attacchi aerei di Israele avrebbero ucciso più di 6.500 palestinesi fra cui 2.700 bambini, e nelle ultime ore è scattata anche l’invasione da terra di Gaza che farà aumentare in maniera vertiginosa il bilancio già drammatico.
Il portavoce del ministero degli esteri di Israele, Lior Haiat, ha confessato a Politico che “Amnesty International è un’organizzazione antisemita e prevenuta nei confronti di Israele”, per poi aggiungere che “non ha l’autorità morale per presentarsi come un’organizzazione per i diritti umani”. Ma non finisce qui perchè l’organizzazione no profit sarebbe “di propaganda” e lavorerebbe “per i terroristi di Hamas”. Dichiarazioni molto pesanti quelle dell’esponente del governo di Israele, anche se in realtà, va detto per correzione di informazione, Amnesty ha sempre criticato anche Hamas e nel contempo ha gli attacchi di Israele al popolo palestinese.
ISRAELE VS AMNESTY INTERNATIONAL: IL PRECEDENTE ATTACCO DI ZELENSKY
Sempre Politico ricorda come Amnesty International fosse stata criticata nei primi giorni di guerra fra l’Ucraina e la Russia, con il presidente ucraino Zelensky che aveva respinto un rapporto in cui si sosteneva che le tattiche di Kiev avrebbero messo a rischio la vita dei civili violando il diritto internazionale. In quell’occasione proprio l’inquilino della capitale ucraina aveva replicato dicendo che Amnesty stesse “facendo il gioco della Russia”.
Amnesty International, appena scoppiata la guerra in Israele, aveva pubblicato una dichiarazione in cui spiegava che “le gravi violazioni del diritto internazionale umanitario, compresi i crimini di guerra, da parte di tutte le parti in conflitto continuano senza sosta”, chiedendo poi negli scorsi giorni “un cessate il fuoco immediato da parte di tutte le parti”. Il suo segretario generale, Agnès Callamard, aveva invece fatto sapere che “è necessaria un’azione urgente per proteggere i civili e prevenire ulteriori livelli sconcertanti di sofferenza umana”.