Ana Maria Lacramioara Di Piazza fu uccisa a coltellate dall’uomo con cui aveva una relazione mentre era incinta. Un delitto, consumato il 22 novembre 2019, per cui è stato arrestato Antonino Borgia, imprenditore di Partinico (Palermo) che in appello si sarebbe visto revocare l’ergastolo inflitto in primo grado e sarebbe stato condannato a 19 anni e 4 mesi per omicidio volontario. Una sentenza le cui motivazioni, riporta Ansa, si conosceranno tra 75 giorni e che ha già fatto molto discutere. Ai microfoni del quotidiano la Repubblica, un’amica della vittima, Federica Cucchiara, ha commentato l’esito giudiziario a carico del presunto assassino di Ana Maria Lacramioara Di Piazza (già mamma di un bimbo che oggi ha 11 anni) e ha avanzato una delle sue paure sul futuro: “Il suo primogenito tra qualche anno rischia di incontrare il killer della madre“.



Secondo quanto riportato dall’Ansa, l’imputato Antonino Borgia, difeso dall’avvocato Salvatore Bonnì, era arrivato alla sbarra con le accuse di omicidio volontario premeditato e aggravato dai futili motivi e di occultamento di cadavere. All’uomo sarebbe stato contestato anche il procurato aborto in quanto la vittima era incinta al momento del delitto. I giudici del secondo grado non gli avrebbero riconosciuto le aggravanti della premeditazione, dei motivi abietti e della crudeltà.



L’amica di Ana Maria: “Colpita al grembo per uccidere anche il figlio”

Federica Cucchiara è l’amica di Ana Maria Lacramioara Di Piazza che, ai microfoni del quotidiano la Repubblica, ha commentato l’esito del secondo grado di giudizio a carico del presunto assassino della donna, Antonino Borgia, accusato di averla uccisa con 10 coltellate nel novembre 2019 a Giardinello (Palermo). La 30enne sarebbe stata assassinata mentre era incinta e l’imputato si sarebbe visto annullare l’ergastolo – inflitto in primo grado – dalla prima sezione penale della Corte d’Assise d’appello del capoluogo siciliano.



L’amica della vittima ha espresso il suo dolore per la decisione di cancellare il carcere a vita a carico di Borgia, un uomo che, teme, il primogenito 11enne di Ana Maria Lacramioara Di Piazza potrebbe trovarsi davanti in futuro. In appello, l’imputato ha incassato una condanna decisamente più lieve, non riconosciute le aggravanti: 19 anni e 4 mesi di reclusione. Nel suo racconto, Federica Cucchiara ha spiegato come la 30enne fosse preoccupata a ridosso del dramma: “Lui insisteva per farla abortire. Diceva che gli avrebbe fatto perdere la reputazione“. Borgia, sposato in costanza della relazione con la vittima, non avrebbe voluto che si sapesse di quel bimbo che Ana Maria portava in grembo. Secondo l’amica della 30enne uccisa, l’amante non avrebbe avuto alcuna pietà e non avrebbe agito d’impeto: “Il primo colpo l’ha sferrato proprio al grembo, per colpire quella piccola creatura che era diventata la sua ossessione. Voleva a tutti i costi liberarsene, mentre lei voleva tenerlo il bambino. Altro che delitto d’impeto, come dice adesso questa sentenza. Aveva un piano ben preciso“.