La vera domanda su Anakinra, farmaco che abbatte la moralità da Covid-19, è dunque una sola: perché
Aifa non lo approva? La questione è tutt’altro che secondaria, come rivela Lorenzo Dagna, primario dell’unità di Immunologia, Reumatologia, Allergologia e Malattie Rare del San Raffaele di Milano, al quotidiano “La Verità”: “Lo studio con il dosaggio più basso è stato disegnato in collaborazione con l’Ema, che al momento sta valutando i risultati. Essendo la replica di una proteina umana, Anakinra dà effetti collaterali significativi, come dimostrano gli studi sul farmaco in Covid-19 e gli oltre 20 anni di esperienza nelle altre malattie per cui è indicato”.
La sua capacità immunosoppressiva è di gran lunga inferiore a quella di tocilizumab, che però aumenta le infezioni secondarie in questi pazienti. Per giunta, non è neppure una questione di prezzo: “Il costo di un trattamento di 10 giorni con Anakinra è di poco superiore a 250 euro”. Così, in attesa dell’approvazione, che forse ritarda per lentezza burocratica, si potrebbe pensare a “un’autorizzazione condizionata con stretto monitoraggio delle risposte cliniche al trattamento”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
ANAKINRA, FARMACO CHE ABBATTE LA MORTALITÀ DA COVID
Durante la puntata di ieri della trasmissione Fuori dal coro, condotta su Rete 4 da Mario Giordano, è stata portata alla luce la storia di Roberto Giacomelli: si era contagiato con il covid durante la prima tremenda ondata, e stava per morire quando è stato salvato dall’Anakinra. Si tratta di un farmaco che, stando a quanto svelato dalla trasmissione di casa Mediaset, gli avrebbe salvato la vita. Giacomelli sarebbe infatti stato sottoposto ad una decina di iniezioni, e a quel punto le sue condizioni fisiche avrebbero iniziato a migliorare in maniera molto significativa, così come ha ricordato anche la moglie dello stesso paziente: “Pochi giorni – ha spiegato a Rete 4 – e poi l’infettivologa ha detto che miracolosamente stava migliorando”.
L’Anakinra non è stato ancora autorizzato e lo stesso è sotto studio dal 2020, ma non è da escludere che a breve possa ricevere il lasciapassare, alla luce anche di questa testimonianza e di molte altre. Stando a quanto sostiene Lorenzo Dagna, primario di Immunologia e reumatologia al San Raffaele di Milano, i pazienti che lo hanno ricevuto avrebbero un rischio di morire del 55% in meno rispetto a tutti gli altri pazienti covid curati con altre terapie, e in alcuni casi addirittura dell’80%. La richiesta di approvazione all’Aifa risale al 21 maggio del 2020, ma come spiega Fuori dal coro: “è ancora fermo in cassetto”.
ANAKINRA: “CAPACE DI RIDURRE LA MORTALITA’ DA COVID FINO ALL’80%”
Ma come mai non approvarlo, si domanda ancora Roberto Giacomelli: “Io sono la prova vivente che funziona”. Lo studio del professor Dagna non è l’unico in corso su questo farmaco (un antifiammatorio), come ad esempio la ricerca ‘Save-More’, uno studio di fase III.
Stando a quanto si legge sul quotidiano Il Tempo, il farmaco, in associazione con lo standard terapeutico per i pazienti con polmonite da covid 19 moderata, ha permesso di ridurre i ricoverati in terapia intensiva nonché i morti. Come spiegato sopra, la mortalità si è ridotta del 55% fino all’80% nei pazienti colpiti da tempesta citochinica, così come specificato nella ricerca di Swedish Orphan Biovitrum AB (Sobi) e Istituto ellenico per lo studio della sepsi, pubblicati su ‘Nature Medicine’.