SALVINI DICE BASTA AGLI ATTACCHI SUL CASO VERDINI: “DA OGGI PRONTO A QUERELARE”

«Non è più tollerabile, ora partono le querele»: il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini interviene direttamente sul caso delle commesse Anas che vede ad oggi indagato il fratello della fidanzata, Tommaso Verdini, e il ‘suocero’ ex senatore Denis Verdini. Con un post diffuso sui social, il Ministro dei Trasporti ribadisce di non essere coinvolto nel caso Anas in quanto riguarda il precedente Governo e annuncia di prendere misure legali contro chi dovesse continuare a “avanzare” sulla stampa nazionale il nome di Matteo Salvini come potenziale sospetto della Procura sul fronte Anas-Verdini.



«Ho l’onore e l’onere di prendermi responsabilità delicate, sempre in totale autonomia, nell’esclusivo interesse dell’Italia per promuovere lo sblocco, l’accelerazione e la progettazione di opere pubbliche ferme da anni, che cambieranno in meglio la vita degli Italiani», scrive il vicepremier non nascondendo che l’essere coinvolto «a sproposito da qualche “giornalista” in vicende di cui non so nulla» è sinceramente «non più tollerabile». Per questo motivo, conclude Matteo Salvini, da oggi «cominciano a partire querele, da parte mia e della mia compagna Francesca Verdini come me coinvolta senza motivo in diversi articoli, con l’impegno a devolvere in beneficenza tutto quello che i calunniatori dovranno risarcire».



MELONI DIFENDE SALVINI IN CONFERENZA STAMPA: “NON È COINVOLTO SULLE COMMESSE ANAS, NON DOVRÀ RIFERIRE IN AULA”

La vicenda delle presunte commesse Anas nasce la scorsa settimana quando 7 persone vendono indagati e alcuni di essi con misure cautelari già scattate (cinque personali e due interdittive): tra quesi vi sono l’ex parlamentare Denis Verdini e il figlio Tommaso. I reati ipotizzati dalla Procura di Roma sono corruzione, traffico di influenze illecite e turbativa d’asta. Con la nota di oggi, Salvini e la compagna Francesca Verdini annunciano pronte querele contro i giornali che dovessero nuovamente mettere in correlazione le indagini della magistratura con il suo nome o quello della fidanzata.



A domanda diretta posta oggi in conferenza stampa, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni non solo ha difeso l’operato del suo vice ma ha anche escluso qualsiasi riferimento in Parlamento sulla vicenda: «mi preoccupa quando vedo su tre quotidiani dei virgolettati miei che non ho mai fatto. Sul caso di Tommaso Verdini ho trovato parole mie che non ho mai fatto neanche in privato: è una tendenza che mi è capitato in questo anno e che mi preoccupa», ha premesso la Premier spiegando poi di non avere altre cose da dire in quanto «banalmente non ho elementi per commentare il fatto in sé. attendiamo il lavoro della magistratura e commenteremo gli sviluppi». Nel merito della posizione del Ministro Salvini, Meloni aggiunge che le intercettazioni finora fanno riferimento al precedente Governo: «Salvini non viene chiamato in causa e quindi non ritengo che debba venire in Parlamento a riferire. Quando si tratta un caso del genere trasformandolo in caso politico occorre ricordare che l’unica tessera di partito presa da Verdini è quella del Pd, ma nessuno ha accusato il Partito Democratico di questo. hi a questo governo siano anche figli di queste dinamiche».