Anastasia Kuzmina, maestra di “Ballando con le Stelle”, è intervenuta ai microfoni di “Cartabianca”, trasmissione di Rai Tre condotta da Bianca Berlinguer e andata in onda nella serata di martedì 8 marzo 2022. La ragazza, originaria dell’Ucraina, si è soffermata proprio sulla guerra esplosa nel suo Paese natale: “A Kiev i bombardamenti sono continui e sempre più vicini alle case – ha dichiarato –. I miei parenti laggiù sono riusciti ad andare oggi per la prima volta al supermercato per fare rifornimento. Forse abbiamo anche convinto una nonna a partire verso la Polonia, ma non so se sia più pericoloso farla muovere o farla restare là, anche in relazione alla sua età. Gli altri due nonni, invece, mi hanno risposto che vogliono morire a casa loro”.



La presentatrice ha domandato ad Anastasia Kuzmina se la popolazione ucraina abbia compreso che una trattativa con Vladimir Putin potrebbe essere l’unica via di fuga, andando magari anche incontro ad alcune sue richieste per fare cessare il conflitto: “Sì, l’abbiamo capito, ma lui non ha posto condizioni accettabili per il popolo ucraino. Né Volodymyr Zelensky, né i miei genitori accetterebbero mai di dare via dei pezzi dei territori. Se noi accettassimo questo, significherebbe che lo potrebbe rifare, che potrebbe prendere altre terre e puntare a un’ulteriore espansione. Non possiamo accettare, finché possiamo resistiamo”.



ANASTASIA KUZMINA: “COME SI PUÒ ACCETTARE CHE UN PAZZO ENTRI IN UN ALTRO PAESE PER PRENDERSI DEI PEZZI DI TERRA?”

Nel prosieguo di “Cartabianca”, Anastasia Kuzmina si è resa protagonista di un accorato sfogo: “Non riesco a capire come nel 2022 sia possibile accettare che un pazzo entri in un altro Paese per prendersi dei pezzi di terra e la popolazione di quella nazione debba sottostare a questo. Forse sono giovane e sognatrice, ma, perdonatemi, non riesco a capirlo”.

Infine, una considerazione personale: “Credo che le sanzioni siano l’unico modo per andare avanti. Bisogna punire la Russia in vari settori, a cominciare dallo sport. Importante, poi, il ruolo degli artisti: ad esempio, se Leonardo Di Caprio donasse 10 milioni di dollari all’esercito ucraino e questa notizia arrivasse a tantissimi ragazzini in Russia, loro ragionerebbero non una, ma due volte sulle motivazioni alla base di questa guerra”.