E’ davvero crudele la storia con protagonista Anastasiia Alashri, una 23enne originaria dell’Ucraina che era giunta in Italia per sfuggire alla guerra, ma che è stata uccisa dal compagno. La giovane viveva a Fano, e dopo essere arrivata nel nostro Paese aveva deciso di lasciare la casa che condivideva con il marito dal quale voleva separarsi, e che venerdì scorso aveva denunciato per maltrattamenti. Si era rifugiata da un amico e collega di lavoro, ma la sua fuga è durata il tempo di 48 ore, quando è stata trovata dal marito che l’ha colpita con almeno tre coltellate, ferendola a morte.
A quel punto ha nascosto il suo corpo in una valigia per poi abbandonare lo stesso baule nella campagna di Fano, sulle colline marchigiane. L’omicidio è stato immediatamente scoperto dalle forze dell’ordine, e come sottolinea Repubblica, il marito, un 42enne con doppio passaporto egiziano ucraino, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario, fermato alle ore 22:45 alla stazione di Bologna Centrale, mentre stava cercando di scappare. In tasca, quattromila euro e delle carte di credito, e secondo gli inquirenti è possibile che lo stesso volesse fuggire all’estero. Una volta interrogato ha confessato l’omicidio, indicando poi dove avesse lasciato il corpo della povera Anastasiia.
ANASTASIIA, 23ENNE UCRAINA UCCISA A FANO: LA DENUNCIA, LA “FUGA” POI LA MORTE
La coppia era giunta a Fano a marzo, ma come detto sopra, i due stavano vivendo un rapporto malato, fino al culmine di venerdì scorso, con la denuncia per maltrattamenti. La donna ha raccontato di essere stata picchiata, dopo di che è scattato il codice rosso, sono partite le indagini, e la giovane si era così trasferita da Fano, in attesa che la giustizia facesse il suo corso.
L’errore della 23enne è stato quello di lasciare il “rifugio” nella giornata di domenica per tornare a casa e fare le valigie, e molto probabilmente in quell’occasione il marito l’ha colpita a morte con un coltello, per poi provare a depistare le indagini. “Era brava, mostrava grande dedizione per il lavoro – ha raccontato la titolare della pasticceria dove lavorava la giovane vittima, Martina Carloni, sorella del parlamentare Mirco – Dava lezioni di pianoforte nel tempo libero perché era la sua grande passione. Rimarrà sempre nei nostri cuori”. Così invece il sindaco Massimo Seri: “Aveva trovato a Fano un luogo ideale per rincorrere i propri sogni e coltivare le proprie ambizioni”.