Anastasio ha cercato di spegnere le polemiche che lo hanno colpito a Sanremo 2020 con una nuova esibizione. Sulle note della sua Rosso di rabbia, il cantante ha scelto di adottare un look che incarna alla perfezione il titolo del brano. Un vestito più che rosso con camicia dello stesso colore, che molto probabilmente avrebbe ricevuto l’applauso di Piero Pelù. Purtroppo sui social le critiche continuano a inondare il giovane rapper, nonostante la grinta dimostrata sul palco e quella rabbiosità nella voce che permette al pubblico da casa rimanere sveglio e sull’attenti. “Anastasio è inutile che ti vesti di rosso che tanto la frittata è fatta”; “L’importante è non vedere sul podio sto sfigato fascista di Anastasio”, scrivono alcuni. “Un onore. Hanno fatto un tour con De Andrè, non hanno standard bassi”, dice intanto Anastasio con orgoglio a Rolling Stones, parlando del suo duetto con la Premiata Forneria Marconi. Al rapper non interessa più di tanto il verdetto della giuria demoscopica. Quel dodicesimo posto ottenuto grazie alla media dei verdetti annunciati prima della quarta serata sembra non sfiorarlo nemmeno. “Niente di che”, risponde invece a chi ipotizza che potrebbe addirittura vincere. “C’è un’attività che deve fare il vincitore? Scusa la banalità: sarei contento”, conclude. Per quanto riguarda la classifica provvisoria, al termine della quarta serata il rapper si piazza all’undicesimo posto subito dopo Irene Grandi. Non si può parlare di un netto miglioramento forse, ma di un piccolo vantaggio in più rispetto agli appuntamenti precedenti. Clicca qui per rivedere il video di Anastasio https://www.raiplay.it/video/2020/02/sanremo-2020-quarta-serata-anastasio-rosso-di-rabbia-73f4859b-e9c3-4432-92a5-f945f2fb22f7.html



ANASTASIO “VOGLIO CHE LA MIA CANZONE LASCI UN SEGNO”

Anastasio sta per affrontare la quinta e ultima serata di Sanremo 2020: oggi, sabato 8 febbraio, il rapper scoprirà il verdetto definitivo e se la sua performance ha conquistato il pubblico e le giurie. Intanto ha già annunciato le date dei firmacopie per promuovere il suo album Atto Zero, rilasciato in queste ore. Si parte l’11 febbraio a Roma e Rieti, per poi passare dalle città più importanti e concludere il 20 del mese con un doppio appuntamento a Padova e Bologna. Anche in questo caso qualcuno fa sentire la propria voce, commentando il post dell’artista. “Ti sei dimenticato della Sicilia, esistiamo”, dicono i fan delusi di non poter incontrare dal vivo il loro beniamino. Un altro pugno in faccia? Dato che ha scelto proprio questa metafora per la copertina dei suoi dischi, ci si chiede che effetto gli faccia ricevere delle bastonate dagli haters o persino dai fan. “Bisogna abituarsi ai pugni in faccia, io ne ho riecvuti già un bel po’”, dice a Il Fatto Quotidiano. Riguardo al suo brano sanremese, il rapper rivela di averlo sviluppato alla fine del disco. “Ho subito capito che era il pezzo giusto anche perchè ha una missione”, dice, “Quello che deve fare ogni canzone che si rispetti, almeno per me, è stimolare l’immaginazione di chi ascolta. Vorrei che questa canzone colpisse (per tornare al tema del pugno in faccia) la platea sia per il testo che per le musiche che sono piene di schitarrate”. Chi crede invece che sia timido, si sbaglia. “Sono sempre sulle mie”, afferma, “ma quando mi fido sono una persona molto estroversa, sono a mio agio”. Anche nei suoi live succede la stessa cosa: Anastasio si nutre di quell’empatia che riesce a creare con il pubblico che lo ascolta.

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