Anastasio e il bilancio sulla sua carriera: “Devo ambire a qualcosa di più

Dopo la vittoria ad X Factor nel 2018 e la partecipazione al Festival di Sanremo 2020 con Rosso di rabbia, Anastasio è gradualmente scomparso dalla scena musicale. In un’intervista rilasciata a Vanity Fair, il cantante ha tracciato un bilancio della sua carriera, parlando del grande successo riscontrato dopo la vittoria nel talent così come della mancata conferma negli ultimi anni, che l’hanno visto pian piano sparire. “Avrei potuto fare decisamente di più. Devo fare di più in futuro“, ha ammesso soffermandosi proprio sulla sua carriera.

È un momento critico, come da lui ammesso, in cui si sente scarico e non ha saputo mantenere il successo di un tempo: “Devo certamente ambire a qualcosa di più. In questo momento sono abbastanza scarico, non faccio uscire nulla da un po’, non ho mantenuto i livelli di fama che avevo quando sono uscito da X Factor. Questo è evidente“.

Anastasio e il successo: “Oggi si giudica un artista in base unicamente a quello

Anastasio, nel corso dell’intervista, si sofferma anche sui ritmi vertiginosi che il panorama discografico attualmente impone ai giovani artisti per avere successo. Lui, invece, nella pause e nel riposo ritrova se stesso e svela perché ha preferito fermarsi per riflettere sulla sua carriera: “L’arte non è una questione di allenamento. È anche una questione di riposo. Si fa nei silenzi, viene fuori nel momento in cui mi fermo. L’arte non la puoi controllare. Avrei potuto non fermarmi un attimo, mettermi in mano a cento autori, fare mosse più furbe. Non le ho fatte perché non ne sono capace, non perché non volessi“.

Infine, ammette di aver fatto dei compromessi per ottenere il successo sperato, da X Factor a Sanremo 2020: “Li ho fatti e mi hanno ripagato. Almeno un po’. Non sono contro i compromessi, l’artista deve anche campare. Il fatto è che oggi si giudica un artista in base unicamente al suo successo. Lo so, è un discorso banale ma è così: non si ha un’unità di misura diversa per il valore di un artista, e quindi si usa il successo. Perché è il più quantificabile“.