Carlo Ancelotti, in una intervista a Il Giornale, ha commentato il licenziamento di Paolo Maldini Frederic Massara da parte del Milan. “Io a Madrid ho imparato che la storia di un club va rispettata sempre. Qui Di Stefano, Amancio, Gento e Puskas sono ancora valori esclusivi verso i quali si nutre riverenza”, ha premesso l’allenatore.



È per questo motivo che ritiene che il club di Milano abbia commesso un errore. “Per conservare la storia ai massimi livelli, va tutelata la memoria del passato. Quello che è successo con Maldini dimostra una mancanza di cultura storica, di rispetto della tradizione milanista. Se è vero che con la storia non si vince, è anche vero che la storia insegna a vincere”. Non è dato sapere chi sostituirà il dirigente nonché bandiera rossonera, ma è certo che le strategie finanziarie abbiano prevalso sui sentimentalismi. “Le società che pensano di fare business al di sopra dello spirito sono destinate a fallire. Il mecenatismo non ha più il significato di prima ma l’affarismo è negativo”.



Ancelotti: “Licenziare Maldini un errore per Milan”. Il commento sull’estero

Carlo Ancelotti, oltre a parlare delle scelte del Milan, si è soffermato anche sul business sportivo che sta nascendo negli Emirati Arabi e negli Stati Uniti. “Hanno capito che il calcio attrae interesse nella popolazione, c’è una passione crescente, vogliono portare il loro campionato a livello dei tornei europei. Potrebbero farcela. In America però la concorrenza delle altre discipline come il baseball, il basket e il football era ed è fortissima”, ha sottolineato.

I calciatori che stanno lasciando l’Europa a fine carriera in tal senso sono numerosi. Chissà che anche il futuro del tecnico italiano non sia questo. “Io sono molto legato a questa terra, soprattutto a una manifestazione che è la coppa dei campioni. L’ho vinta da calciatore e da allenatore. Questo è il mio luogo, a questo tengo ancora. Resto a Madrid con quest’impegno”, ha concluso.