ANCELOTTI VS MONDIALE PER CLUB: LA FIFA SE LO SCORDA
Sono dichiarazioni forti quelle che Carlo Ancelotti ha rilasciato in merito al Mondiale per Club, la competizione che dal prossimo anno cambierà formato. “La FIFA se lo scorda”: così, nel giorno dei suoi 65 anni, Ancelotti ha anticipato (anche se poi sarà da vedere se la decisione verrà confermata) che il Real Madrid non parteciperà al Mondiale per Club, che verrà disputato negli Stati Uniti tra giugno e luglio 2025 e per la prima volta ospiterà la bellezza di 32 squadre, secondo criteri di qualificazione che ancora oggi appaiono oscuri e criptici e che hanno fatto storcere il naso a parecchi protagonisti e addetti ai lavori.
Ancelotti è stato lapidario: “Una singola partita del Real Madrid vale 20 milioni e la FIFA vuole darci quella cifra per tutto il torneo” ha detto, aggiungendo poi che i blancos non saranno i soli a rifiutarsi di partecipare. La bolla sta dunque per scoppiare? Sembrerebbe di sì: le dichiarazioni di Ancelotti se vogliamo fanno il paio con quelle, durissime, che qualche giorno fa aveva rilasciato Michel Platini, che aveva detto di Gianni Infantino e Aleksander Ceferin “sono niente, vengono dal nulla, e lì torneranno” e aveva aspramente criticato il nuovo format della Champions League.
LA FIFA È NEI GUAI?
La FIFA insomma rischia di essere nei guai: un paragone, magari azzardato ma comunque interessante, risale al 1993. Il Milan, che aveva perso la finale di Coppa dei Campioni contro il Marsiglia, era stato invitato a partecipare alla allora Coppa Intercontinentale (come alla Supercoppa Europea) per l’esclusione dell’OM, e le dichiarazioni dell’epoca lasciavano trasparire che al netto dell’episodio i rossoneri fossero orgogliosi di potersi misurare in competizioni di questo tenore. Oggi, succede il contrario: ricorderete che già Jurgen Klopp, che comunque la sua rabbia l’aveva rivolta più che altro verso la federazione inglese, aveva mandato in campo la Under 23 in una partita di coppa, piazzata a ridosso degli impegni del Liverpool al Mondiale per club.
La misura sembra essere colma: Ancelotti non è il primo e presumibilmente non sarà l’unico personaggio di rilievo a criticare un calendario sempre più intasato di partite, ricchissimo di calcio ma con il forte rischio di abbassare la qualità di certe gare, aumentare la possibilità di infortuni e soprattutto rendere le competizioni parecchio cervellotiche riguardo la formula. La SuperLega magari non rappresentava il merito sportivo, ma davvero è tanto diversa dal Mondiale per Club che partirà il prossimo anno? Ciascuno risponda come meglio crede, ma certamente adesso Infantino e la FIFA possono avere un problema, così i vertici del calcio. Pensateci: Atalanta Fiorentina, rinviata il 17 marzo, è stata recuperata 77 giorni dopo a campionato già finito, perché prima non c’era una data disponibile…