Andrea Barbacane non usa mezzi termini per definire lo speciale Rai dedicato allo zio Lucio Battisti. Il nipote del celebre cantante, figlio della sorella Albarita Battisti, ha messo nel mirino “Una storia da cantare” nel corso di una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Chi: «Lo speciale di Raiuno dedicato a mio zio Lucio Battisti è stato un disastro. E’ stato reso un servizio pessimo da cantanti come Ruggeri, Morgan, Arisa, che hanno fatto morire zio Lucio per la seconda volta. Mi stupisce che Mogol fosse presente e li abbia ringraziati. Rispetto a Dieci ragazze cantata da Ruggeri sono molto meglio le canzoni dello Zecchino d’Oro». Barbacane, dunque, si unisce al coro di proteste intonato subito dopo la messa in onda dello speciale targato tv di Stato, reo di non aver reso omaggio ad uno degli artisti più amati della storia nostrana…



ANDREA BARBACANE, PARLA IL NIPOTE DI LUCIO BATTISTI

Andrea Barbacane ha appena lanciato un nuovo libro dedicato allo zio, dal titolo Il grande inganno (Quel gran genio di mio zio e quel che non è stato detto su Lucio Battisti), nel quale racconta aspetti finora inediti della vita di Battisti. «Provo a raccontare un Battisti inedito, smentendo una serie di leggende su di lui come quella che fosse fascista e finanziatore dell’Msi e che fosse tifoso della Lazio». Prosegue Barbacane ai microfoni di Chi: «Il Battisti politico non è mai esistito perché zio Lucio non votava neanche, lasciava a casa di nonno le cartoline elettorali. Il Battisti laziale nasce dalla fantasia dei tifosi suffragata da nonno Alfiero: l’unica volta che zio Lucio andò allo stadio fu una domenica pomeriggio, quando accompagnò mio padre a vedere la partita che avrebbe decretato lo scudetto della Lazio: era curioso dell’evento, non era tifoso».

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